FIRENZE – L’Alto Mugello al pari dell’Emilia Romagna. Il presidente Eugenio Giani ha chiesto che anche la Toscana sia inclusa negli atti governativi per quanto riguarda le calamità che hanno colpito queste zone negli ultimi giorni.
“Noi vogliamo essere in questa dichiarazione di stato d’emergenza del governo”, ha detto il governatore toscano, che poi ha aggiunto: “La stima dei danni la stiamo facendo: l’avrete domani nel momento in cui presentiamo queste schede per la riunione del Consiglio dei Ministri”.
Essere inseriti all’interno della dichiarazione dello stato d’emergenza nazionale, ha sottolineato Giani, “significherebbe avere le risorse per poter sostenere la principale delle fonti di vitalità per quei territori, ovvero la viabilità pubblica. Quello che mi ha impressionato è che lì ormai c’è una nuova carta geografica, le montagne sono smottate”. Secondo il governatore, in Alto Mugello “non ci sono stati danni alle persone perché, non esondando i fiumi, le persone si sono potute in qualche modo salvare, ma le montagne sono venute giù: lì ci sono 200 frane”.
Giani ha quindi sottolineato l’importanza della ricostruzione “per mantenere la gente lassù in montagna”, perché “se ci sono queste alluvioni è perché c’è poca gente in montagna, e quindi ormai l’acqua viene giù con un flusso non ben ripartito, orientato e distribuito come avveniva una volta attraverso canali che inducevano l’acqua a non venire subito giù, ma a essere ritenuta per l’uso agricolo”.