PIOMBINO – Il presidente Eugenio Giani è stato categorico: “Nel 2026 il rigassificatore deve lasciare la Toscana”. I tre anni di permanenza concordati scadranno e già c’è in atto una disputa con la Liguria che ha detto di non volerlo.

Nel mezzo si inseriscono adesso gli operatori del porto, che hanno scritto una lettera per rivendicare le ragioni di evitare un cambiamento di sede. “La realtà è che l’unico traffico portuale che negli ultimi anni ha dato ossigeno al cluster marittimo piombinese è quello delle rinfuse solide, ma soprattutto quello delle rinfuse liquide importate attraverso il Terminal Fsru Italis Lng”, hanno scritto l’agenzia marittima Mixos di Ivo Miele, i Piloti del porto di Piombino, Freschi Alessandro & C. Shipping and Forwarding Agency, il Gruppo Ormeggiatori e Barcaioli porto di Piombino D’Arienzo s.r.l., Stmp Piombino.

Un’entrata a sorpresa, che potrebbe anche sparigliare le carte in campo. “Lanciamo – spiegano – un grido d’allarme sottolineando che in questi ultimi due anni, se non ci fosse stato il rigassificatore, oltre al calo strutturale delle nostre prestazioni sarebbero potuti venire meno anche alcuni servizi essenziali per la sicurezza del porto. Servizi che proprio grazie alla presenza della nave Italis Lng sono stati potenziati”. E gli operatori spiegano:

“L’amara verità è che, a fronte di un’importante crescita infrastrutturale del nostro porto, negli ultimi 15 anni non è corrisposto un adeguato incremento della produzione portuale che si è vertiginosamente contratta con la scomparsa di traffici storici per il porto di Piombino. Sono andati perduti i traffici connessi ai semi-rimorchi per la Sardegna per motivi oggettivi come la distanza dai principali nodi logistici”.

La chiusura è quindi dedicata alla richiesta di non cambiare lo status quo: “Riteniamo – sostengono gli operatori del porto – che ormai sia giunto il tempo in cui da parte di tutte le Istituzioni vi sia un doveroso ripensamento circa la permanenza del rigassificatore a Piombino e ciò anche nel contesto del completamento dell’assetto infrastrutturale previsto dagli Accordi di Programma per il rilancio dell’intero sistema economico locale. Quando si realizzerà il completamento di importanti opere infrastrutturali ciò costituirà un’indubbia fonte di attrazione per nuovi investitori. La prossimità del Rigassificatore potrebbe inoltre offrire vantaggi competitivi alla nuova acciaieria e alle aziende manifatturiere che si potrebbero insediarsi sui nuovi piazzali”.

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