L’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha comunicato a Servizi Ecologici Integrati Toscana srl (Sei Toscana) e a Siena Ambiente spa «di avere avviato le procedure di proposta di adozione di gestione straordinaria, ovvero ciò che la normativa definisce come misure straordinarie di gestione, sostegno e monitoraggio». E’ stato il consigliere regionale di FdI Giovanni Donzelli ad annunciare in Aula la novità che riguarda le due aziende coinvolte nell’inchiesta della Procura di Firenze sulla gara da 3,5 miliardi per la gestione completa del ciclo dei rifiuti nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto.
Mugnai (FI): «Ravvisati presupposti per poter procedere» Donzelli ha immediatamente chiesto una comunicazione in Consiglio da parte della giunta regionale, mentre il capogruppo di Forza Italia, Stefano Mugnai, ricorda che «la misura era stata immediatamente richiesta all’indomani dell’evidenza dell’inchiesta sulla gara. L’Anac ha evidentemente ravvisato i presupposti per poter procedere. Naturalmente nostre priorità adesso sono l’accertamento della verità dei fatti, la continuità del servizio e il ripristino di garanzie di trasparenza». «Adesso – aggiunge Donzelli – si rende necessario procedere a un approfondimento serio che includa la verifica della regolarità di tutti i rapporti in essere tra pubblica amministrazione e queste due aziende. Il Pd non può continuare a fischiettare sulle responsabilità politiche, dal momento che si tratta di aziende emanazione di enti locali in cui loro hanno governato per anni. Secondo le linee guida di applicazione del provvedimento, esso è attivabile sulla base di tre presupposti specifici tra cui, oltre alla pendenza di un procedimento penale per fatti corruttivi, il rilievo di situazioni anomale e sintomatiche di condotte illecite o eventi criminali».
Le precisazioni di Sei Toscana «Il gestore precisa che non si tratta assolutamente di commissariamento ma bensì dell’avvio del procedimento ai sensi dell’art. 32 del d. l. 24/6/2014 n° 90, che prevede la possibilità per il Prefetto di imporre la rinnovazione degli organi sociali mediante la sostituzione dei soggetti coinvolti e, solo ove la società non si adegui, la straordinaria e temporanea gestione dell’impresa». E’ quanto si legge in una nota di Sei Toscana. «Tale procedimento – prosegue la nota – prevede che la società presenti le sue controdeduzioni entro il termine previsto e comunicato nell’avviso. Sei Toscana, a seguito delle dimissioni dal Cda dei soggetti interdetti e con l’attribuzione di tutte le deleghe alla figura del presidente e legale rappresentante Roberto Paolini (in carica dal 19 maggio 2016), ha già provveduto, in data 14 novembre 2016, autonomamente e preventivamente a quanto prescrive la normativa anticorruzione. Gli ex membri del Cda di Sei Toscana non conservano alcun incarico all’interno dell’impresa o posizioni, neppure de facto, che consentano loro di continuare a influire o a determinarne l’andamento. Il procedimento in corso non influisce in alcun modo sulla continuità e sulla qualità dei servizi quotidiani forniti ai cittadini» conclude la nota.