Meraviglia, stupore, estasi. Oggi come 511 anni fa è praticamente impossibile restare indifferenti passando davanti all’imponente statua del David di Michelangelo a Firenze. Oggi che la tecnologia ci permette di fare un selfie insieme a questo gigante buono che proprio l’8 settembre 1504 fu posizionato davanti a Palazzo Vecchio diventando uno dei capolavori più apprezzati nel mondo. Allora non c’erano telefonini, macchine fotografiche e giornalisti da tutto il mondo a immortalare la scopertura della statua, solo gli occhi sbalorditi di comuni cittadini e artisti locali che furono testimoni di un’impresa titanica. Il David era stato trasferito dal laboratorio di Michelangelo all’Opera del Duomo nel maggio di quell’anno, ci vollero 4 giorni per un trasporto eccezionale che richiese la massima attenzione e una squadra di 40 operai. Ma non era finita lì. Ci volle anche tutta l’estate per perfezionare la collocazione della statua e poi arrivare all’inaugurazione.
Una statua, un simbolo della città Una data che segnò profondamente la storia di Firenze: da quell’8 settembre, rimirando il possente David scolpito nel marmo lucente, i fiorentini si sono immedesimati con l’aspetto atletico e fiero del giovane eroe interpretandolo, allora, come espressione della forza e della potenza della città stessa nel momento del suo massimo splendore; oggi come culla dei capolavori dell’arte, che rendono Firenze meta obbligata di turisti da tutto il mondo che non possono lasciare la città senza una foto ricordo al David di Michelangelo.