«La Regione Toscana ha ‘esuberato’ il direttore generale di Arpat, lasciando l’agenzia in un caos organizzativo: oggi diventa praticamente impossibile fare programmi e garantire la prosecuzione delle attività istituzionali». Lo affermano i sindacati della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil, insieme alla Rsu e Rsa aziendali e ad altre sigle, in merito all’avvicendamento ai vertici dell’agenzia regionale di protezione dell’ambiente. In una nota, la stessa Arpat comunica che «Marcello Mossa Verre, direttore tecnico dell’Arpat ha assunto le funzioni di direttore generale a seguito della cessazione dall’incarico della dottoressa Maria Sargentini».
«La reggenza temporanea non è la soluzione» Secondo i sindacati negli ultimi cinque anni i finanziamenti regionali sono diminuiti, così come il personale, sono state limitate le risorse per la formazione e gli investimenti e il «nuovo Dg doveva produrre, entro la fine del 2016, una nuova riorganizzazione mentre adesso si dovrà ricominciare da capo con una prospettiva di ulteriore incertezza». Per le sigle sindacali “la ‘reggenza’ temporanea da parte del Direttore tecnico non può essere la soluzione né una eventuale ipotesi di commissariamento. «Sarebbe necessario che il presidente della Regione Toscana Rossi chiarisse i motivi di quanto è accaduto, e che la Giunta prevedesse un piano per il rilancio dell’Arpat anche attraverso finanziamenti straordinari e deroghe ai vincoli occupazionali, indicando tempi e modi per conseguire gli obiettivi».