«Siamo esterrefatti e preoccupati per il dibattito a tratti surreale che sta nascendo intorno alla Via per la nuova pista dell’aeroporto di Peretola». L’affondo lo piazza il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, che sulla vicenda attacca: «A dicembre è stato annunciato il parere favorevole della commissione, ma, ad oggi, del lungo testo licenziato, gli enti locali conoscono soltanto anticipazioni e indiscrezioni pubblicate dalla stampa». Anche perché «si parla di oltre 140 prescrizioni e ogni giorno emergono nuovi elementi che rendono sempre più evidente l’insensatezza di quest’opera dannosa per lo sviluppo del nostro territorio». Nei giorni immediatamente prima il 4 dicembre, prosegue Falchi, «esponenti del Governo e lo stesso sindaco della Città metropolitana Dario Nardella si sono affrettati a dar per cosa fatta la Via, annunciando così per imminente l’inizio dei lavori, salvo poi ritrovarsi davanti all’attestazione, nero su bianco, che un aeroporto, lì, non ci può stare». Da allora la valutazione di impatto ambientale «è rimasta ferma al Ministero dell’Ambiente in attesa di essere firmata anche dal Mibact, senza comunicazioni ufficiali ai Comuni coinvolti né notizie su come il privato che la realizzerà con risorse pubbliche intenda sciogliere tutti i nodi messi in evidenza dal testo». La Via, aggiunge Falchi, «è un documento tecnico e, come tale, una volta sottoscritto dai Ministeri competenti, difficilmente potrà essere disatteso: non vorremmo che dietro questa attesa si celasse qualche maldestro tentativo di eludere o rimettere in discussione le disposizioni in esso contenute».
L’appello Per questo «chiediamo una presa di posizione ufficiale da parte del Ministro Galletti per mettere fine a questo balletto di ipotesi e supposizioni. Se i tecnici hanno riscontrato, come del resto riteniamo da tempo, rischi oggettivi per la sicurezza è necessario che i cittadini e le amministrazioni locali vengano informate in maniera puntuale e trasparente». A questo proposito, conclude il sindaco, «auspichiamo che si convochi presto il tavolo istituzionale dei sindaci, con il quale chiedere, in maniera forte e univoca, chiarezza e rispetto per le comunità interessate da questo progetto sbagliato ed estraneo agli interessi del nostro territorio».