Avrebbe messo a segno 34 rapine in banca, tra colpi tentati e portati a termine, nell’arco di sei anni, a partire dal 2010. È quanto hanno ricostruito i carabinieri di Lucca in merito a una serie di rapine avvenute anche in altre città toscane e in Emilia, indagando su un sessantenne, originario di Bagni di Lucca, fermato ad aprile per una tentata rapina. L’uomo, interrogato l’1 luglio scorso dal Pm, si spiega dall’Arma, avrebbe ammesso le sue responsabilità per tutti i colpi contestati spiegando di aver iniziato «a seguito di alcuni problemi finanziari per i quali aveva ritenuto ‘responsabile’ in particolare il direttore di una filiale» di banca, decidendo così «di riappropriarsi del proprio denaro mediante» le rapine. In totale il bottino complessivo ammonterebbe a circa 80mila euro.
L’inchiesta Le indagini dei carabinieri hanno preso in esame rapine avvenute a partire dal marzo 2010 e caratterizzate dal fatto che l’autore minacciava i dipendenti di banca con una pistola giocattolo, replica di una semiautomatica di colore nero, fuggendo poi alternativamente in bici o su un motorino. Un unico modus operandi che nel corso del tempo si sarebbe differenziato per il travisamento del malvivente: dapprima avrebbe agito col volto travisato da cappello e occhiali per poi usare un casco, infine una maschera in lattice. Con queste modalità sarebbero state messe a segno 13 rapine mentre altre 21 sarebbero state solo tentate. Dei colpi 22 sono avvenuti nella provincia di Lucca, 8 in quella di Pistoia, uno anche a Firenze, altri due in provincia di Bologna e uno in quella di Modena. A far convergere i sospetti sul sessantenne un furgone Fiat Ducato notato dai carabinieri in occasione di un colpo ad Altopascio, a marzo scorso. Sul veicolo, utilizzato per trasportare la bici o il motorino, è stato installato un gps che ha consentito ai militari di seguire le mosse del 60enne e di fermarlo prima che portasse a termine, per gli inquirenti, un nuovo colpo a Fornaci di Barga.