AndreaBianchiAndrea Bianchi, direttore generale di ChiantiBanca, lascia l’istituto presieduto da Lorenzo Bini Smaghi. Le parti hanno deciso «di comune accordo» di concludere il rapporto, si legge in una nota. «E’ arrivato il momento di cercare nuovi stimoli professionali e accettare nuove sfide», ha dichiarato Bianchi, dg della Bcc del Chianti Fiorentino da febbraio 1999, che in un ventennio ha visto crescere la raccolta da 201 milioni di euro a 3,1 miliardi dopo la fusione con Bcc Monteriggioni, fino alla recente incorporazione delle Bcc di Pistoia e Area Pratese.

I consiglieri si dimettono Nella seduta di ieri, inoltre, il Consiglio di amministrazione ha preso atto delle dimissioni dei consiglieri Claudio Corsi, Aldemaro Becattini, Mauro Fusi, Stefano Mecocci, Leonardo Viciani. Cooptata Elisabetta Montanaro, docente di Economia degli intermediari finanziari all’Università di Siena, quale membro del Consiglio di amministrazione. Montanaro è stata nominata vicepresidente di ChiantiBanca. Secondo quanto si apprende, le dimissioni dei consiglieri, gli unici membri che sedevano nel Cda dell’istituto anche nel periodo 2013-16, arrivano successivamente a una ispezione della Vigilanza di Bankitalia. Il bilancio 2016 dovrebbe risentire del peso dei crediti deteriorati delle Bcc di Prato e Pistoia incorporate nell’anno: uno studio pubblicato a 2016 da Il Sole 24 Ore, evidenziava crediti in sofferenza per quote rispettivamente del 21,7% e del 25,7%.

First-Cisl: «Basta esperimenti in Chiantibanca» «Basta con gli esperimenti! Gli amministratori sono i custodi del patrimonio che i soci hanno costruito con sudore. Adesso ci aspettiamo da loro una scelta di responsabilità e umiltà; un atto doveroso: basta con le avventure». Questo il messaggio di Maria Francesca Manetti, responsabile First-Cisl Toscana per le Banche di Credito Cooperativo, che in una nota esprime preoccupazione sulla situazione di ChiantiBanca, anche alla luce delle dimissioni del direttore generale Bianchi. «Riportate – prosegue – riportiamo la “nostra” banca a casa: la Federazione Toscana Bcc e il Gruppo Iccrea. Siamo convinti che solo questo possa essere il ‘porto sicuro’ da dove poter ripartire». Secondo Manetti, «dopo quasi 120 anni di storia, ChiantiBanca ha iniziato a ‘sperimentare’ nuove vie… la way-out… poi, no, Gruppo Trentino… ‘siamo i più bravi’ e ‘possiamo camminare da soli’; ‘we have a dream’… Un sogno, alla luce dei fatti, miseramente infranto sul fatto che ChiantiBanca ha rinnegato la sua identità, ha cominciato a fare ‘altro da sé’ e il risultato è sotto gli occhi di tutti»