«Non si riscontrano fenomeni significativi di inquinamento dell'acqua del mare». E’ servito il rapporto “Come sta il mare del Giglio?” pubblicato da Greenpeace per la prima ammissione da parte del Ministero dell’Ambiente sulle reali condizioni del mare che circonda l’Isola del Giglio dopo il naufragio della Costa Concordia. «Idrocarburi e saponi sono ''inferiori alle soglie'' di rilevabilità analitica (sotto la capacità di lettura degli strumenti)». E le notizie sono finalmente rassicuranti dopo lo spavento che il rapporto dell’associazione ambientalista più conosciuta al mondo aveva fatto drizzare i capelli ai gigliesi e a tutti gli amanti di quest’angolo incontaminato di mondo.

Il rapporto di Greenpeace «Buono stato dei fondali marini, ricchi di biodiversità (gorgonie, posidonie e spugne). Ma presenza di tensioattivi e ammoniaca superiore ai valori di riferimento per la dispersione di detergenti e disinfettanti». – si poteva leggere nel rapporto. Per Vittoria Polidori, responsabile della campagna Inquinamento, l'esito delle analisi «non è allarmante ma sembra indicare che una contaminazione potrebbe già esserci». Infine, Greenpeace aveva chiesto una campagna di monitoraggio dell'acqua potabile dell'isola dopo aver attestato «la presenza di tracce di idrocarburi (pari a 82 microgrammi per litro) in un campione di acqua potabile di un esercizio commerciale del porto»

La reazione del sindaco Ortelli Accuse immediatamente respinte al mittente dal sindaco di Isola del Giglio Sergio Ortelli. «L’acqua, ad oggi, è assolutamente potabile e rimaniamo estremamente tranquilli sulla sua qualità. Oggi più che mai considerato che gli idrocarburi presenti sulla Concordia sono quasi completamente stati pompati dal relitto e grazie all’intensificazione dei controlli su ben tre punti distinti in mare e a terra».

I chiarimenti tecnici Un concetto chiarito immediatamente anche dai tecnici di Acquedotto del Fiora la società che gestisce l’impianto di dissalazione del Comune di Isola del Giglio.
«I dati in nostro possesso sulle famiglie di idrocarburi presenti sulla Costa Concordia (C<12 e C10 – C40) e sui tensioattivi da oltre un mese a questa parte ci dicono esattamente l’opposto e cioè che tutti i valori esaminati sono al di sotto dei limiti di rilevabilità. Non esiste, quindi ad oggi, un allarme inquinamento dell’acqua potabile all’Isola del Giglio. Da oltre un mese e mezzo – ha spiegato Acquedotto del Fiora – effettuiamo quotidianamente un campionamento delle acque  in tre punti ben precisi e cioè sulla presa a mare dell’impianto – ad un miglio circa dalla località Le Cannelle – sull’acqua in uscita dall’impianto e al fontanello di Giglio Porto. Tutti i risultati sono ampiamente al di sotto dei limiti previsti dal D.Lgs. 31/01 sulla potabilità delle acque. Anche altri elementi non previsti dal decreto ma potenzialmente pericolosi come tensioattivi, idrocarburi C<12 e C10-C40 sono sotto il limite di rilevabilità. Altra cosa – concludono i tecnici – è parlare genericamente di idrocarburi totali senza specificarne la tipologia e soprattutto fare riferimento ad un utenza privata. Cosa possa accadere dal punto di consegna dell’acqua potabile al rubinetto di una struttura commerciale è una questione che semmai riguarda le condizioni igienico sanitarie della struttura stessa e non certo un rischio di inquinamento per le acque del Giglio».
 

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