Colori accesi, brillanti, talmente vibranti da apparire irreali. Composizioni ritmate da linee e piani sovrapposti, geometrie costruite sulla luce. Paesaggi iperreali, in cui non c’è spazio per l’uomo o al contrario surreali, sospesi e spesso impossibili. Sono questi i tratti distintivi di “Full Color “, le 130 foto esposte a San Gimignano nella grande retrospettiva dedicata a Franco Fontana, che rimandano immediatamente ed in modo inequivocabile al suo inconfondibile linguaggio visivo.
Omaggio al maestro della fotografia La mostra, allestita nella Galleria di Arte moderna e contemporanea “Raffaele De Grada”, sarà aperta al pubblico dal 20 settembre al 6 gennaio 2016 ed è curata da Denis Curti e ideata da Civita Tre Venezie, è promossa dal Comune di San Gimignano e organizzata da Opera Gruppo Civita, e si fregia del Patrocino di EXPO Milano 2015. Franco Fontana è il grande maestro della fotografia a colori in Italia ed è oggi il fotografo italiano più conosciuto a livello internazionale. La sua lunga carriera è costellata di riconoscimenti, premi e onorificenze in tutto il mondo. Sono più di quattrocento le mostre in cui sono state esposte le sue fotografie e più di quaranta i volumi pubblicati.
La mostra Il percorso espositivo è articolato in diverse sezioni tematiche, a partire dai paesaggi degli esordi, passando per le diverse ricerche dedicate ai paesaggi urbani, al mare, alle geometrie delle ombre e alla luce americana. Nato nel 1933 a Modena, città dove si riscontra già all’inizio del Novecento una tradizione fotografica piuttosto radicata, Fontana si avvicina alla fotografia nei primi anni Sessanta, secondo un percorso comune a molti della sua generazione, ossia dall’esperienza della fotografia amatoriale, ma in una città che è culturalmente molto attiva, animata da un gruppo di artisti di matrice concettuale, seppure ancora agli esordi, tra cui vi sono Franco Vaccari, Claudio Parmeggiani, Luigi Ghirri e Franco Guerzoni. Nelle fotografie di questo primo periodo si vedono alcuni di quelli che diverranno i suoi tratti distintivi. Soprattutto, c’è una scelta di campo decisamente controcorrente rispetto alla maggioranza dei suoi colleghi: è stato tra i primi in Italia a schierarsi con tanta convinzione e fermezza in favore del colore rendendolo protagonista, non come mezzo ma come messaggio, non come fatto accidentale, ma come attore. Nel 1970 Franco Fontana scatta un’immagine-simbolo del suo repertorio, a Baia delle Zagare, in Puglia. «Questa foto rappresenta il mio modo di intendere la fotografia», afferma Fontana. Nel 1979 intraprende il primo di una lunga serie di viaggi negli Stati Uniti, dove applica il suo codice linguistico, ormai consolidato, a un nuovo ambiente urbano. Qualche anno dopo, nel 1984, inizia la serie Piscine e nel 2000 inizia quella dei Paesaggi Immaginari, in cui la prevalenza dell’invenzione sul reale arriva ai massimi livelli. In questo caso, il fotografo, che non disdegna la tecnologia digitale, riafferma la propria libertà interpretativa della realtà tramite l’immaginazione.