«Dopo essere stata a Siena per vedere se sono crudeli con gli animali, ho deciso di rinascere cavalla… Ma sì, conviene rinascere cavalle. Dico cavalle perché i maschi sono castroni, è il solo lavorino sgradevole che gli fanno». Paola Fallaci, sorella di Oriana, è stata una degli intellettuali che ha voluto conoscere di persona il Palio, la sua tradizione e il grande rispetto che i senesi hanno per il cavallo. Questa considerazione della scrittrice fiorentina è quanto mai calzante dopo ciò che è accaduto nella prima batteria di ieri a Periclea e in particolare dopo gli attacchi che sono arrivati al Palio da parte degli animalisti. Giova ricordare tutte le cure alle quali sono sottoposti i cavalli che arrivano a correre il Palio. Il Comune di Siena ha un protocollo al quale i cavalli sono ammessi dopo le previsite che vengono effettuate in primavera che hanno l’obiettivo di certificare la salute dell’animale e le caratteristiche idonee per correre in Piazza del Campo. Una volta ammessi a questo albo i cavalli, per proseguire nel percorso che li può portare al Palio, devono partecipare a due appuntamenti alla pista di Mociano (una Piazza del Campo in miniatura) e due a Monticiano (una pista simile per pendenze alla piazza con curve più dolci). Passato questo ulteriore step i mezzosangue possono essere iscritti alla previsita in vista della carriera, che prevede oltre alla consueta visita anche le analisi del sangue e le radiografie agli arti. Successivamente i cavalli esperti possono essere ammessi direttamente alla tratta per arrivare alle scelte dei capitani, gli altri devono effettuare anche le prove mattutine per avere ulteriore confidenza con le curve di San Martino e Casato. Poi c’è il passo successivo, quello che vede il cavallo accudito per i quattro giorni di palio nelle stalle delle contrade, con tutte le cure del caso e soprattutto con tutti i vizi possibili assecondati. Se malauguratamente si dovesse verificare un infortunio si procederebbe con il trasferimento alla clinica veterinaria del Ceppo dove potrebbe essere effettuata un’operazione chirurgica dopo la quale il cavallo potrebbe proseguire la propria vita al pensionario di Radicondoli, a spese del Comune di Siena. Sono più di 50 i proprietari di cavalli da Palio, che per passione portano avanti questa tradizione senza guadagnare un euro, anzi spendendo per il mantenimento e l’allenamento con il sogno di veder correre il proprio gioiello sul tufo all’ombra della Torre del Mangia. In fondo Paola Fallaci c’aveva visto lungo…