Un accordo di programma tra Regione Toscana, Comuni e Ministero per le attività e i beni culturali e del turismo, nel quale indicare un nuovo percorso che, partendo dai risultai raggiunti fino ad oggi, possa riaffermare le priorità di sviluppo del territorio del Parco artistico, naturale e culturale della Valdorcia.
E’ quanto hanno stabilito una delegazione di Amministratori della Val d’Orcia guidati dal Presidente della Conferenza dei Sindaci Francesco Fabbrizzi e l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratone in un incontro che si è svolto in Regione Toscana.
L’incontro ha visto anche l’accoglimento della richiesta di chiarimento rispetto alla legge regionale 30 del 2015 che prevede il superamento delle Anpil. A questo proposito l’assessorato all’ambiente ha preannunciato ai Sindaci che la legge verrà rivista prima della sua attuazione per adeguamenti normativi e che la Giunta Regionale chiederà al Consiglio di prorogare per un anno le attuale Anpil. Un tempo nel quale sarà istituito un tavolo tecnico politico con l’obiettivo di tutelare il territorio e fare della Val d’Orcia uno dei primi esempi di area, in cui, dopo l’adozione del regolamento edilizio unificato, verranno creati strumenti urbanistici condivisi (piano strutturale e piano operativo di area). «Oggi abbiamo raggiungo un risultato di fondamentale importanza – spiegano i Sindaci della Val d’Orcia – in primo luogo abbiamo aperto un percorso di dialogo e condivisione con la Regione Toscana e in secondo luogo l’istituzione del tavolo tecnico ci consentirà di dare indicazioni tali che nella nuova legge regionale vengano considerate le peculiarità del nostro territorio».
«Le politiche pubbliche messe in atto nel parco hanno, infatti, portato in questi anni alla tutela e allo sviluppo del territorio con dati importantissimi, riconosciuti anche dall’Irpet, rispetto all’incremento delle attività economiche e dei posti di lavoro, in particolare nel settore turistico. – concludono i Sindaci della Val d’Orcia – Il superamento dell’Anpil avrebbe rischiato di minare un modello di gestione che ha portato enormi risultati valorizzati da investimenti pubblici e privati fino al mantenimento del riconoscimento Unesco del 2004». Proprio la Val d’Orcia, nei giorni scorsi, ha ospitato un corso di formazione per ispettori dell’ICCROM (Centro Internazionale di Studi per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali),organizzazione intergovernativa creata dall’UNESCO, dedicata alla conservazione del patrimonio culturale in tutto il mondo attraverso programmi di formazione, di ricerca e cooperazione. Il gruppo, composto da circa venti persone, è stato accolto e seguito dal personale della Val d’Orcia srl. Il gruppo dell’ICCROM ha manifestato interesse nel visitare i centri storici ma soprattutto la loro attenzione si è focalizzata sulla campagna e sul paesaggio dei cinque comuni del Parco della Val d’Orcia per conoscere a fondo le motivazioni del riconoscimento e soprattutto comprendere le azioni di conservazione e tutela intraprese dalle amministrazioni. Grazie alla sinergia con il Ministero e con i vari organismi dell’UNESCO nel 2009 l’ICCROM ha organizzato il primo corso in Val d’Orcia e a dimostrazione delle buone pratiche di promozione e gestione del territorio, ogni anno arrivano numerose richieste di collaborazione per lo sviluppo di progetti collegati all’UNESCO.