Luminara di Santa Croce a led? Non quest’anno. Il Comune di Lucca fa dietrofront, almeno parzialmente. O meglio, rimette in gioco la decisione adottata alcune settimane fa dal Comitato di indirizzo per la Luminara del 13 settembre. Il motivo? Prettamente economico. Inizialmente, infatti, secondo le stime (sbagliate) dell’amministrazione comunale, i 20mila lumini necessari per i palazzi e le chiese del percorso dove passa la processione sarebbero costati 65mila euro l’anno. Conti più accurati, però, hanno evidenziato che la stima era stata fatta ‘lievemente’ al ribasso e che, in realtà, erano necessari 195mila euro per il trienno.
Il nodo sicurezza Certamente ci sarebbe un risparmio per quanto riguarda il posizionamento: mentre per quanto concerne le candele è necessaria un doppio intervento e, cioè, quello di posizionamento e, nel giorno della Luminara, quello di accensione, per quelle a led sarebbe sufficiente il posizionamento, grazie alla durata delle pile. Visto però il lievitare dei costi, il Comune ha deciso di ‘ripensare’ la decisione: certamente resta da sciogliere il nodo sicurezza che era stato messo in primissimo piano per quella decisione che, di fatto, andava a intaccare la magia che sprigiona dalle candele che illuminano, tremule, la città per la durata del corteo religioso e civile del 13 settembre.
Tradizione rispettata Per quest’anno, quindi, la Luminara lucchese rispetterà la tradizione e i profili dei palazzi e delle chiese rimarranno illuminati dalle candele racchiuse in bicchierini infrangibili. Tutti meno due: è stato comunque deciso di fare una sorta di esperimento per i lumini a led che saranno apposti su due edifici che, dalle indiscrezioni, sembra saranno una chiesa e un palazzo comunale. Sarà così possibile verificare l’effetto che fanno una volta accesi e se reggono il confronto con le candele.