Centro di restauro tessile di Opera Laboratori Fiorentini

FIRENZE – La Toscana è terza in Italia per numero di imprese del restauro, nella stragrande maggioranza dei casi ditte individuali, con 450 attive di cui 194 solo a Firenze. Un mestiere che non conosce gender gap: oltre il 40% delle imprese è a guida femminile.

Lo rivela il Centro Studi di Confartigianato alla vigilia di un convegno interamente dedicato all’evoluzione del restauro, giunto alla terza edizione, i prossimi 5 e 6 ottobre a Firenze: si preannuncia un’occasione di incontro e di condivisione tra gli operatori di quella che a tutti gli effetti è una filiera.

A promuoverlo, con il patrocinio di Confartigianato Firenze, Assorestauro, Regione Toscana e Unesco, è Mapei, leader del settore dell’edilizia e da trent’anni attiva anche nel restauro. Durante l’evento verranno esposti anche alcuni casi di intervento su punti di alto interesse storico, artistico e culturale come le Rampe del Poggi o la Cupola del Battistero, che ha richiesto una tecnica di diagnostica non invasiva. Per Tommaso Grassi Nesi, presidente di Confartigianato Restauro, il passaggio a un restauro ancor più sostenibile è “una sfida che coinvolge la salvaguardia del patrimonio culturale e la tutela dell’ambiente, richiedendo competenze, innovazione e responsabilità. Noi di Confartigianato ci abbiamo sempre creduto”.

Nuovi materiali, ridotto impatto sull’ambiente e sul lavoratore, tecnologie innovative: il restauro, un mestiere profondamente radicato nella tradizione artigiana fiorentina e già di per sé orientato a dare nuova vita ai beni e agli oggetti, sta cambiando.

 

Articolo precedenteLo sport fa bene ai giovani. Supporto alle famiglie in difficoltà
Articolo successivo‘Di nuovo Avanti’. Il segretario nazionale del Partito Socialista Italiano Enzo Maraio a Firenze. Un anno di editoriali fotografia del Paese