FIRENZE – Inflazione e aumento dei prezzi. La tenuta economica della Toscana è legata a doppio filo a questi due elementi, individuati da Irpet come quelli chiave per delineare lo scenario economico dei primi mesi dell’anno.
Un quadro reso incerto anche della guerra. “Molto dipenderà dall’evoluzione del conflitto fra Russia ed Ucraina – si legge nel rapporto – che influenza l’andamento degli approvvigionamenti delle materie prime e la dinamica dei prezzi”.
E ancora: “I prezzi alla produzione e al consumo corrono verso l’alto, erodendo il potere d’acquisto delle famiglie e inasprendo i costi per le imprese e la situazione internazionale è caratterizzata da forti tensioni, ma in questo contesto la Toscana, come il resto del Paese, è tornata ai livelli produttivi e occupazionali che precedono l’ondata pandemica”. La congiuntura evidenzia che produzione industriale, turismo, export e mercato del lavoro mostrano una capacità di tenuta agli eventi avversi superiore alle attese, dato che permette di guardare avanti con cautela, ma non in modo disfattista.
Per quanto riguarda la produzione industriale, cresce in Toscana più delle altre regioni nel corso del 2022. Il confronto con la prima parte del 2021 è positivo e migliore che nel resto d’Italia, sia per la minore incidenza di settori esposti alle strozzature nelle forniture di materie prime e della crescita dei prezzi energetici, sia per la natura “leggera” delle imprese toscane che ha permesso loro di affrontare le situazioni avverse con rapidità ed elasticità. Il confronto più importante è quello relativo al periodo prepandemico.
La velocità di recupero è differenziata fra i settori: mentre la moda registra comunque un ritardo nella ripresa (-4,3% rispetto alle dinamiche pre-pandemiche), l’industria del legno registra, ad esempio, +21%, mentre la lavorazione dei prodotti minerali non metalliferi +10,4%, la fabbricazione di apparecchi elettronici e ottici e computer +9,4% e le industrie alimentari e del tabacco +3,9%. Nel susseguirsi dei mesi un raffreddamento c’è, ma la dinamica dell’industria toscana appare comunque migliore rispetto a quella nazionale.
In crescita rispetto allo scorso anno l’export e presenze turistiche. Aumentate di circa il 172% rispetto ai primi 5 mesi dello scorso 2021, passando da 3,3 milioni a 8,7 milioni, anche se la distanza dai primi 5 mesi del 2019 è ancora rilevante (-31,4%). La ripresa si è manifestata soprattutto a partire dall’inizio della primavera. Questo dato è spiegato soprattutto dal ritorno degli stranieri (+507% nei primi 5 mesi del 2022 sul 2021), che non sono più essenzialmente europei (+443%), ma anche extra-europei (+686%), in particolare provenienti dal continente americano.
Segno più anche sul fronte occupazionale. Il mercato del lavoro continua a beneficiare della riapertura delle attività economiche e del recupero dei volumi produttivi. Nel 2022 l’occupazione alle dipendenze è infatti in crescita tendenziale rispetto all’anno precedente. Da gennaio a maggio si è registrato un superamento (+15 mila) delle posizioni occupazionali alle dipendenze rispetto a prima della pandemia, sebbene la crescita sia trainata prevalentemente dal lavoro a termine.