FIRENZE – L’emergenza acqua sta rapidamente estendendosi al Centro Italia: è questo il dato che emerge dal report settimanale dell’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche. L’associazione dei consorzi di bacino italiani parla della “prima stagione in cui si evidenziano in maniera massiva le conseguenze dei cambiamenti climatici sulla Penisola”.
Esemplare è la situazione di quello, che “era” il secondo fiume della Toscana (il primo, l’Arno, ha flussi dimezzati rispetto alla media mensile e, in particolare, quasi 50.000 litri al secondo in meno rispetto al Giugno 2020) ridotto ormai ad uno stato torrentizio dopo mesi di sofferenza idrica: l’Ombrone registra attualmente una portata di 890 litri al secondo, quando il minimo per garantire la vita in alveo è indicato in l/s 2000.
E proprio Acquedotto del Fiora, Gestore Unico del Servizio Idrico Integrato, ha fatto il punto sulla disponibilità della risorsa idrica in provincia di Siena, anche per rispondere alle richieste dei cittadini e dei territori serviti, andando a condividere riflessioni e linee di azione sul calo delle precipitazioni e sulle disponibilità idriche riscontrate nel corso degli ultimi mesi.
Per quanto riguarda la situazione climatica, dai dati pluviometrici che vengono monitorati costantemente, si osserva come nell’ultimo anno le precipitazioni siano significativamente inferiori a quelle degli anni passati e gli ultimi cinque mesi hanno presentato un afflusso meteorico, nel territorio gestito da AdF, inferiore del 35% rispetto a quello degli anni precedenti.
La riduzione complessiva delle piogge si riflette sia sulle sorgenti locali, più superficiali e solitamente di minore portata ma che comunque spesso rappresentano l’unica risorsa idrica di piccoli centri abitati, ma anche sulle maggiori sorgenti, in particolare quelle del Monte Amiata. Quest’ultime, oltre a contribuire in maniera prevalente a soddisfare il fabbisogno di entrambe le province di Siena e Grosseto, evidenziano una riduzione esponenziale degli afflussi, con un decremento delle portate al momento senza evidenti segnali di stabilizzazione.
La tendenza degli ultimi anni a una riduzione complessiva degli afflussi in tutta la Toscana meridionale, accentuata dal grave deficit degli ultimi mesi, ha portato a un significativo calo delle portate, le cui conseguenze si potranno protrarre per molti mesi.
Nel costante monitoraggio delle nostre infrastrutture viene dedicata particolare attenzione a tutti i sistemi idrici alimentati da captazioni sensibili e a minor resilienza idrica, quali ad esempio i pozzi e le sorgenti del Chianti, dei comuni della Val di Merse, ma anche dei comuni amiatini e del monte Cetona. Inoltre, pur non presentandosi attualmente situazioni di criticità, sono sotto particolare monitoraggio i livelli piezometrici delle principali falde e dei livelli degli invasi al fine di assicurare continuità del prelievo idrico.
La linea d’azione strategica che AdF sta portando avanti già da tempo è quella di una forte spinta alla riduzione delle perdite fisiche, che ha consentito di risparmiare, dal 2017 a oggi, oltre 6 milioni e mezzo di metri cubi di volumi idrici che prima andavano dispersi.
Le azioni messe in campo comprendono campagne costanti di ricerca perdite sistematica, l’intensificazione della distrettualizzazione delle reti attraverso il monitoraggio continuo da telecontrollo delle portate immesse, ma anche una particolare attenzione ai tempi di ripristino dei guasti e alla qualità del lavoro eseguito dalle ditte in appalto. Questo ha permesso di raggiungere su tutto il territorio gestito percentuali complessive di perdite del 39%, con risultati significativi in alcuni territori anche inferiori al 20%. Anche l’installazione di contatori estremamente più precisi e affidabili dotati di telelettura, hanno permesso di individuare prelievi abusivi o non autorizzati, nell’ottica sempre di garantire la massima equità verso tutti i cittadini e i clienti del servizio.
“L’evidente e sistematica riduzione delle piogge, così come la modifica della loro distribuzione nel territorio, ci consegnano l’urgenza di una forte attenzione all’uso sostenibile della risorsa – commenta il presidente di AdF Roberto Renai – Questa conferenza stampa nasce con l’esigenza di condividere una responsabilità: la nostra è quella di lavorare al meglio nell’efficientamento della risorsa, quella dei cittadini del territorio è l’assumere comportamenti virtuosi e una grande attenzione nel corretto uso della risorsa”.
“Aspettiamo che la Regione – conclude Renai – si pronunci sull’ingresso nella classe di emergenza idrica, questo ci darà ulteriore consapevolezza che il territorio è chiamato in una fase di responsabilità all’interno dell’emergenza”.
“La situazione attuale è delicata e potrebbe suscitare qualche preoccupazione, ma AdF già da tempo si prepara ad affrontarla – sottolinea l’amministratore delegato Piero Ferrari – L’azienda c’è, le nostre donne e i nostri uomini stanno monitorando momento per momento tutte le infrastrutture del servizio idrico e sono pronti a mettere in campo ogni azione necessaria qualora si manifestino condizioni problematiche”.
AdF, al fine di rinforzare il presidio sugli indicatori della disponibilità idrica, in questo momento particolarmente complesso, ha deciso di istituire una task force con l’obiettivo di controllare in maniera capillare tutti i dati relativi ai flussi idrici sia relativi agli impianti di acquedotto che alla rete di distribuzione, per essere in condizione di prendere decisioni immediate in caso di mancata disponibilità. Inoltre attraverso il monitoraggio 24 h 24, potranno essere intercettate all’istante anche le minime perdite di rete che si potranno verificare.
All’interno del sito www.fiora.it , nascerà una sezione dedicata permanete per tutto il periodo estivo, focalizzata sull’argomento, dove settimanalmente saranno pubblicati dati e informazioni sullo stato di avanzamento delle disponibilità idriche del territorio gestito.