Settanta piccoli impianti alimentati a biomassa nasceranno in Toscana, entro il 31 dicembre 2015, per un totale di 70 megawatt elettrici (oltre a 200 megawatt termici) complessivi, per un incremento di occupazione di circa 800 addetti. E’ quanto annunciato oggi a Firenze al convegno organizzato da Cia Toscana e Aiel, interamente dedicato al settore dell’energia da biomasse agroforestali, come opportunità per le imprese ed i cittadini toscani, al quale ha partecipato l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori.
 
Il protocollo
Nuovi impianti a biomasse (ciascuno minore di 1 megawatt) grazie al protocollo che verrà siglato entro il mese di dicembre oltre che dalla Regione Toscana e dalla Cia regionale, anche da Uncem Toscana, Upi e Anci, e dalle sigle sindacali del mondo agricolo e del lavoro (Cgil, Cisl Uil); e dal mondo cooperativo (Confcooperative e Legacoop). Fra i principi del protocollo c’è la filiera corta, nell’ottica di assicurare la tutela dell’ambiente e la valorizzazione del patrimonio forestale toscano, quindi la biomassa dovrà arrivare all’impianto solo dal territorio (massimo 70km dall’impianto). Gli impianti saranno finanziati per una parte con fondi regionali e nazionali, il restante per investimenti privati. «E’ necessario puntare decisamente sulla sostituzione delle fonti fossili – ha detto nelle conclusioni Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana -, salvaguardando il patrimonio naturale e l’agricoltura; Dare poi priorità all’utilizzo di biomasse di scarto delle produzioni forestali ed agrarie; garantire la massima efficienza degli impianti in termini energetici, ambientali ed economici. Inoltre dobbiamo privilegiare la filiera locale, sia per il reperimento della materia prima che per la gestione degli impianti; nonché puntare su un sistema di produzione diffusa, garantire benefici al territorio e partecipazione dei cittadini alle scelte».

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