FIRENZE – La Toscana fa di nuovo gola. Gli investimenti dall’estero nel 2022 sono ritornati quasi al livello del periodo prepandemico.

Le operazioni sul territorio sono 54 (30 provenienti dall’esterno dei confini nazionali) e il valore complessivo è di 2 miliardi. Il settore più gettonato è quello della moda, seguito da turismo, real estate e scienze della vita. Firenze è la destinazione preferita, poi Arezzo e Pisa.

La Toscana occupa il 4° posto nella classifica nazionale, subito dopo la Lombardia, la Liguria e il Lazio, in termini di valore aggiunto prodotto dalle multinazionali toscane rispetto a quello di tutte le imprese presenti in regione. Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna sono i primi tre investitori esteri che hanno scelto la regione come preferita in cui localizzare le proprie unità produttive.

“Come sappiamo il tessuto economico e imprenditoriale toscano è fatto di micro, piccole e medie imprese altamente integrate con le multinazionali che, dal canto loro, basano gran parte della propria presenza sui rapporti con l’indotto ed il sistema della ricerca – ha affermato il presidente regionale Eugenio Giani -. Prendiamo ad esempio la nautica. Per la rifinitura di yacht ed imbarcazioni tante grandi imprese possono contare sulla qualità, manualità e artigianalità di tante aziende dell’indotto. La definirei una ‘santa alleanza’ tra gli investimenti delle grandi multinazionali ed il tessuto produttivo composto da tante piccole e medie realtà”.

Il governatore ha poi evidenziato l’impatto delle grandi aziende. “C’è il fondo Melrose – ha aggiunto – che ha prodotto l’inqualificabile situazione della Gkn, ma ci sono anche la Baker Hughes, la Solvay, la Ecopol e la Eli Lilly e tante altre ancora poi nel settore moda. Tante imprese che con i loro investimenti hanno mutato il volto dei territori. La Toscana spalanca le proprie porte anche sul piano culturale e non solo strettamente economico. In prospettiva diventa importante consolidare tutto questo e ampliarlo. E, da più di dieci anni, Invest in Tuscany, grazie alle sue professionalità, accompagna e segue le aziende che intendono creare nuova opportunità e che auspichiamo possano aumentare. Consideriamo che col nuovo settennato della programmazione Fesr, circa 600 milioni di euro saranno messi a disposizione delle imprese, a testimonianza del nostro impegno per supportare lo sviluppo della Toscana”.

In base ai dati raccolti da Svimez, per ogni milione di euro di Pil prodotto in Toscana circa 130 mila euro sono attivati dalle multinazionali estere.

“Le priorità sono il mantenimento e lo sviluppo dei progetti degli investitori già presenti in Toscana. A tal fine è stato sottoscritto il protocollo d’intesa con Confindustria che prevede di incentivare il mantenimento delle multinazionali già presenti, aumentare a livello locale la conoscenza di ruolo e potenzialità non solo a livello economico ma allargandola ai programmi di sostenibilità ambientale, economia circolare e welfare, agevolare lo scambio di esperienze tra Regioni e istituzioni nazionali, creazione dell’Advisory Board di Invest in Tuscany, comitato consultivo regionale che si occuperà di favorire il confronto e la risposta istituzionale alle esigenze delle imprese estere o di rilevanza nazionale presenti o che intendono investire in Toscana – ha dichiarato Filippo Giabbani, responsabile del settore attività internazionali e di attrazione degli investimenti -. Inoltre il rilancio della ricerca proattiva di nuovi investitori ed il lancio di una nuova misura di incentivazione per le imprese che vengono ad investire in Toscana, gli ‘Accordi di localizzazione’ finanziati dal Fesr”.

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