Export, la Toscana chiude il 2009 a – 8,9% rispetto all’anno precedente. Questo il dato che l’Istituto per la programmazione economica in Toscana riferisce nell’annuale rapporto sul commercio estero. Un dato, avverte l’Irpet, che è solo apparentemente lusinghiero rispetto all’analogo registrato dal sistema Italia, che chiude l’anno con una perdita più pesante: – 21,4%. Il dato toscano, infatti, risente dell’effetto apprezzamento dell’oro sui risultati del distretto orafo e sugli effetti a distanza delle ingenti commesse antecrisi cui continua a lavorare, ancora oggi, una grande impresa fiorentina, la Nuovo Pignone. Se si depurano da questi due elementi, il dato sull’export toscano scende a quota -16,5% e si attenua la distanza dal dato nazionale. “Siamo consapevoli che il 2009 è stato un anno nero anche per l’economia toscana – ha detto l’assessore a l lavoro e alle attività produttive Gianfranco Simoncini – e sappiamo che ancora non siamo fuori dal tunnel. Per questo il rapporto Irpet era un appuntamento atteso, per fare il punto sulla situazione e, soprattutto, per fornirci indicazioni per il futuro. In particolare, dobbiamo concentrarci sulla perdita di capacità produttiva di alcuni settori, il manifatturiero prima degli altri. Solo correggendo alcuni problemi strutturali, favorendo l’innovazione e la modernizzazione del sistema produttivo potremo innescare la ripresa”.
Il quadro delle esportazioni toscane si inserisce in questo contesto e l’assessore, intervenuto al convegno di presentazione del rapporto, ha ricordato che da tempo nel sistema manifatturiero toscano, quello più direttamente orientato all’export, sono in atto cambiamenti che la crisi ha solo accentuato.
L’assessore Simoncini – “Si tratta di capire – ha detto Simoncini – come sostenere il manifatturiero, arginandone la perdita e, nello stes so tempo, creando le condizioni, infrastrutturali e finanziarie, per rilanciarlo su nuove basi: innovazione di prodotto e di processo, nuovi modelli imprenditoriali, nuove formule di penetrazione sui mercati. E un’analisi attenta delle tendenze e dei rapporti internazionali. È su questo che lavoriamo, insieme a Toscana Promozione, per attuare il programma promozionale e che la Regione ogni anno definisce con una vasta concertazione insieme a tutti i soggetti interessati, per sostenere l’internazionalizzazione delle nostre imprese, aiutandole ad consolidarsi o affermarsi su nuovi mercati”. Importante, per aumentare la qualità delle nostre imprese che spesso e volentieri sono piccole e piccolissime, è la formazione degli imprenditori. “Un segnale in questo senso la Regione lo ha dato anche con la creazione del nuovo assessorato che unisce alla delega delle attività produttive, lavoro e formazione. Difendere i posti di lavoro, ridare competitività all’industria non possono essere compiti disgiunti da quello, oggi più che mai essenziale, della formazione, indispensabile per migliorare la qualità del lavoro e creare una nuova classe imprenditoriale più attrezzata e sensibile alle suggestioni del mercato”. L’impegno per contenere gli effetti della crisi sui redditi e sui posti di lavoro va di pari passo con quello per la Toscana del dopo crisi. Per questo disponiamo di strumenti come i documenti di programmazione che declinano in chiave toscana Fesr e Fse e che contiamo di gestire in maniera sempre più coordinata. Fra l’altro, ha ricordato Simoncini, “la Commissione europea, nell’ambito della sua azione per affrontare la crisi, ha recentemente anticipato le prossime iniziative per promuovere l’imprenditoria, che riguarderanno anche l’internazionalizzazione delle PMI. La Toscana è già allineata con questo tema perché l’internazionalizzazione è uno dei punti cardine del programma di governo per la legislatura”.
Toscana Promozione – È su questa lunghezza d’onda che lavora anche Toscana Promozione, l’agenzia che per la Regione coordina tutti i soggetti che sul territorio regionale si occupano di promozione dell’economia e dei territori toscani. “La crisi economico-finanziaria che stiamo vivendo ci ha posto davanti ad una grande responsabilità: riuscire rapidamente ad attivare nuove strategie e nuovi servizi per sostenere le nostre imprese in un momento di così grande difficoltà. – ha dichiarato il direttore di Toscana Promozione, Stefano Giovannelli – è quello che stiamo facendo puntando sempre di più su progetti innovativi. In primo luogo la creazione di partenariati stabili con le economie emergenti (Cina, India e paesi del mediterraneo in testa) e lo sviluppo di iniziative di cluster per rilanciare la competitività dei nostri distretti. Ma anche attivando nuovi servizi di formazione e di assistenza alle imprese così da garantire un livello di personalizzazione maggiore all’assistenza fornita da Toscana Promozione. Tra questi voglio ricordare il recente accordo firmato con Fidi Toscana e la Cassa di Risparmio di Lucca, Pisa e Livorno per offrire alle aziende toscane un servizio di supporto bancario per l’internazionalizzazione”. Per svolgere la sua attività, nel 2010 Toscana Promozione ha a disposizione un budget di 12 milioni di euro con i quali realizzerà, entro l’anno, 189 iniziative articolate in tre assi d’intervento: Promozione dell’internazionalizzazione; Promozione del territorio; Sviluppo di nuovi mercati. Attraverso le 189 iniziative previste dalla Programmazione Operativa dell’Agenzia, approvata il 4 dicembre scorso, Toscana Promozione punta ad accompagnare la presenza delle imprese nei mercati internazionali e a favorire le interconnessioni del sistema produttivo regionale con l’estero. Il tutto per recuperare quote di mercato sia sul fronte delle esportazioni toscane che dei flussi turistici; aumentare il numero delle imprese esportatrici; garantire una miglior distribuzione dei flussi turistici in termini di destagionalizzazione e di valorizzazione dei centri minori; aumentare gli investimenti esteri sul territorio regionale e favorire quelli toscani all’estero.
Firenze