FIRENZE – La Toscana è pronta a entrare in una nuova era. Merito di un contributo da 1,2 milioni di euro per digitalizzare le banche dati e condividerne i contenuti.
In base all’accordo che la Regione ha sottoscritto con amministrazioni comunali, Anci e Upi. “Il piano – ha spiegato l’assessore regionale alla digitalizzazione e ai rapporti con gli enti locali, Stefano Ciuoffo – si configura come un vero e proprio accordo generale, un’intesa strategica che impegna tutti gli enti di governo del nostro territorio con le loro competenze, e le risorse tecniche ed umane di cui dispongono a perseguire la migliore strategia possibile e a mettere in rete le piattaforme telematiche esistenti e a fare in modo che tutti utilizzino le stesse banche dati e gli stessi supporti informatici in modo da creare prima e condividere poi i medesimi strumenti riuscendo più facilmente a condividere, a dialogare, a fare sistema”.
Il patto sarà valido fino al 31 dicembre 2024 e ha tra gli obiettivi la migrazione in cloud per l’adeguamento dei siti web e per lo sviluppo dei servizi on-line. “Per i nostri Comuni è fondamentale cogliere appieno l’opportunità di un contributo regionale alla digitalizzazione e all’innovazione, che possa essere di impulso per ulteriori iniziative di sviluppo del territorio”, ha affermato Matteo Biffoni, presidente regionale di Anci e sindaco di Prato.
C’è poi il grande tema della smart mobility, con il suo sistema di gestione delle autorizzazioni ai trasporti eccezionali e con la sperimentazione del car pooling. Questa parte del progetto prevede l’adozione da parte delle Province di una soluzione a riuso, già utilizzata dalla Città Metropolitana di Firenze e dalle Province di Livorno e Pisa per la gestione completamente digitalizzata del procedimento per le autorizzazioni ai trasporti eccezionali. “C’è molto lavoro da fare – ha aggiunto Gianni Lorenzetti, presidente di Upi -, ma come sempre gli enti provinciali e il personale dedicato saranno pronti ad accettare la sfida: la creazione di Centri di competenza provinciali per l’innovazione e il digitale e la presenza di referenti provinciali per la transizione al digitale agevolerebbero il lavoro e sarebbero il punto di riferimento per la stessa Regione e per i territori”.
Per ciò che riguarda gli Open data, il progetto prevede di integrare le varie azioni già promosse, personalizzando i software open source più diffusi per realizzare cataloghi di dati in modo da realizzare la conformità ad un unico standard. Ciò consentirà agli enti di disporre strumenti funzionali all’interoperabilità con i cataloghi regionali (dati.toscana.it), nazionali (dati.gov.it, geodati.gov.it) ed europei (inspire.ec.europa.eu).