La Regione Toscana ha approvato un bando per finanziare progetti di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo di sperimentazioni realizzati, in modo congiunto, da imprese e organismi di ricerca. Una dotazione finanziaria che supera i 51 milioni di euro e due ambiti di intervento prioritari (nuove tecnologie del settore energetico con particolare riferimento al risparmio energetico e alle fonti rinnovabili – piattaforma tecnologica integrata per l’optoelettronica, la fotonica, l’ICT, la robotica e le altre tecnologie abilitanti connesse). Il bando viene presentato in Sant’Apollonia a Firenze (auditorium in via san Gallo 25/a) questo mercoledì 22 ottobre con inizio alle 14:30. Sarà l’assessore toscano alla ricerca, Emmanuele Bobbio, a introdurre il pomeriggio insieme a rappresentanti dei ministeri Istruzione, Università, Ricerca e Sviluppo Economico. Sarà quindi illustrato il bando regionale (decreto 4421 del 10 ottobre 2014) e due rappresentanti di Sviluppo Toscana e Artea illustreranno, sul profilo tecnico, le modalità per presentare le domande (in piattaforma informatica) e quelle per rendicontare i progetti. Un “domande e risposte” chiuderà il pomeriggio.
Tre obiettivi «Tre – sottolinea l’assessore Bobbio – gli obiettivi del bando: favorire la collaborazione tra imprese e sistema della ricerca per elaborare progetti capaci di rispondere alle esigenze di innovazione e competitività, agevolare lo scambio di conoscenze e competenze tra imprese incentivando aggregazioni, favorire le ricadute occupazionali e sulla competitività del sistema produttivo toscano».
I fondi 21 milioni e 440 mila euro derivano dai fondi PAR FAS (Programma Attuativo Regionale Fondo Aree Sottoutilizzate) di Regione Toscana e saranno utilizzati per contributi a fondo perduto finalizzati ad attività di ricerca realizzate dalle università e dagli altri organismi di ricerca, pubblici e privati, operanti in Toscana. Altri 29 milioni e 700 mila euro, a valere suoi fondi FAR (Fondo Agevolazioni Ricerca) messo a disposizione dal MIUR, andranno per attività di ricerca realizzate da imprese operanti sul territorio regionale (15 milioni saranno destinati a titolo di finanziamento a credito agevolato e i restanti 14,7 a titolo di contributo a fondo perduto). Sono previsti partenariati, mediante la costituzione di specifiche ATS (Associazioni Temporanee di Scopo), composte da non più di 5 imprese, fra cui almeno una di piccole o micro dimensioni, e da organismi di ricerca: il capofila delle ATS deve necessariamente essere scelto tra le imprese. Due le linee d’azione: in quella “A” il costo dei progetti deve essere compreso fra 1 e 3 milioni di euro (le ATS devono essere composte da sole piccole medie imprese in collaborazione con almeno un organismo di ricerca) mentre nella linea “B” il costo dei progetti sale fra i 3 e i 15 milioni di euro (qui gli ATS sono composti da grandi imprese con PMI in collaborazione con almeno un organismo di ricerca).