Il distretto 7 della rete irrigua di Montedoglio, nel territorio di Castiglion Fiorentino, da oggi non è più un miraggio ma una realtà. Dopo anni di attesa è stato appena inaugurato, con una cerimonia tra campi e uliveti, l’adduzione delle acque della rete irrigua. Erano presenti l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori, il presidente della Provincia Roberto Vasai e il sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli, tutti coinvolti a vari livelli nel progetto e nel suo finanziamento.
Quasi 4 milioni e mezzo di euro per 1781 ettari di superficie irrigabile Nel distretto 7 della rete irrigua di Montedoglio ci sono 1781 ettari di superficie irrigabile con 88 unità irrigue, 18 delle quali raggiunte da questo primo stralcio funzionale. L’investimento complessivo della Regione Toscana è stato considerevole, 4.393.700 euro, impegnati nel progetto curato dello Studio Altieri di Thiene, affidato per la realizzazione all’impresa appaltatrice CLAFC di San Piero in Bagno.
Nuova gestione delle acque «Grazie a un minore utilizzo delle falde, siamo riusciti a coniugare tutela dell’ambiente, gestione dell’acqua e buona agricoltura – ha dichiarato l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori. Se è vero che nei progetti quest’opera nasce molto tempo fa, i suoi tempi di realizzazione sono stati celerissimi e oggi possiamo vedere e toccare con mano quanto questi oltre quattro milioni che abbiamo investito producano risultati tangibili. Queste nostre terre si manterranno così se sapremo dare agli agricoltori la possibilità di far rendere economicamente la propria azienda. L’agricoltura infatti, al contrario di quanto spesso si afferma, per noi non è un settore assistito, ma un cuore produttivo della nostra economia».
Psr della Regione Toscana, nuovi investimenti in arrivo «Con il PSR potremo fare ancora investimenti importanti, e contiamo anche di intercettare una parte rilevante dei 200 milioni a disposizione per l’attività irrigua nel centro nord. Questo – ha concluso l’assessore Salvadori – è il modo chiaro e concreto con cui l’agricoltura lavora in Toscana, non chiacchiere ma fatti».