L’allerta era partita dai Nas di Firenze e ora la Toscana punta a essere d’esempio nella lotta al doping anche a livelli dilettantistici, forte della presenza del laboratorio regionale antidoping, prima struttura del genere in Italia.
 
L'Osservatorio La vicenda del marciatore Alex Schwazer, trovato positivo all’Epo, dopo una segnalazione partita proprio da Firenze, rilancia la necessità di un impegno forte contro il doping a tutti i livelli, con una serie di iniziative già da tempo messe in cantiere, a partire dall’istituzione di un vero e proprio Osservatorio regionale per l’etica  nello sport che si occuperà di ricerca, monitoraggio, formazione degli operatori sportivi, diffusione di una corretta cultura dello sport.
 
Controlli intensificati «Di doping non si può e non si deve parlare solo in occasione delle Olimpiadi o comunque di grandi competizioni internazionali – ha detto Salvatore Allocca, assessore regionale allo sport – La realtà è anche quella di giovani e giovanissimi che fanno uso di sostanze proibite, in un contesto in cui si cerca il risultato a ogni costo e non mancano pressioni anche familiari per emergere, o di tanti sportivi amatoriali adulti che fanno uso occasionale di sostanze dopanti senza nessun controllo, aumentando a dismisura la pericolosità ed il danno che ne deriva. Per quanto ci riguarda, invece, da anni stiamo lavorando – conclude Allocca – perché lo sport sia di tutti e sia uno sport pulito, sano, capace di produrre benessere a tutti i livelli. Per questo, anche in tempi non facili per i nostri bilanci, intensificheremo ancora di più i nostri sforzi su questo terreno, lavorando con tutto il mondo dello sport – federazioni, società, scuola – per dare concretezza ai principi di etica sportiva».
 
 
 
 

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