parco11.jpgI parchi, le aree protette e i siti toscani di interesse comunitario per i loro valori di biodiversità avranno presto un’unica legge regionale che li governa. È stata approvata, dalla Giunta regionale, la proposta di legge “Norme per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico-ambientale regionale”, strumento normativo che riordina la materia di quel bene comune complesso che rappresenta circa il 17% della superficie regionale e che per la prima volta in Toscana adesso viene concepito come un “unicum”.

Un testo unico sui parchi La proposta di legge si propone quale “testo unico” in materia. Al suo interno si trovano le norme relative all’istituzione, alla pianificazione integrata e alla gestione dell’intero sistema delle aree naturali protette e dei siti di interesse comunitario per la tutela della biodiversità, la disciplina per la Vinca (Valutazione di Incidenza) nonché quella delle Guardie Ambientali Volontarie (Gav). Questo, in base a un principio di unitarietà delle politiche di tutela, conservazione e valorizzazione del ricco e variegato “Patrimonio Naturalistico Ambientale Regionale”. Insomma, si tratterà di una disciplina completa, immediata, univoca e coordinata che consentirà la gestione integrata della molteplicità dei siti e delle realtà di interesse naturalistico ed ambientale presenti in Toscana, compresi i siti Natura 2000, che fino ad oggi hanno avuto separate e non sempre chiare modalità di gestione, valorizzando ed ampliando le competenze e la regia della Regione ed una più efficace governace sub regionale degli Enti Parco regionali e delle amministrazioni provinciali.

Il commento «Questa proposta – spiega l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini – attesa da due legislature nasce dall’esigenza di riordinare la materia dei parchi, delle aree protette e della cosiddetta rete Natura 2000, cioè i siti di interesse comunitario, che in Toscana sono molteplici ed hanno già un riconoscimento dettato dalle disposizioni comunitarie. Oltre alla necessità di conformare la materia alle novità normative europee e nazionali, avevamo quella di introdurre misure di semplificazione e di snellimento burocratico. Tutto con l’intenzione di rilanciare il sistema, creando uno strumento valido, insieme all’azione di tutela e conservazione dei beni naturalistici, per la promozione e la valorizzazione di queste aree, integrando la tutela dell’ambiente con il turismo, l’agricoltura, la ricerca scientifica e l’educazione ambientale».