FIRENZE – L’Aula di palazzo del Pegaso ha dato il via libera alla nuova legge regionale di modifica della disciplina in materia di radiocomunicazione. L’atto è stato approvato con 19 voti a favore, 5 contrari e 8 voti di astensione.
Approvato sempre a maggioranza un ordine del giorno presentato dalla capogruppo del Movimento 5 stelle, Irene Galletti; respinti due emendamenti presentati dalla Lega per il rafforzamento di una ulteriore discrezionalità dei Comuni.
Il provvedimento è stato illustrato in Aula dalla presidente della commissione Ambiente e territorio, Lucia De Robertis (Pd) consta di 20 articoli, modifica la legge regionale 49 del 2011 e risponde alla necessità di adeguare la normativa alle novità apportate in questi anni al Codice delle Comunicazioni elettroniche, ad esempio in tema di microimpianti. “Lo spazio che le Regioni hanno è molto limitato” e l’azione si inserisce in un quadro complesso nel quale si deve tenere conto della necessità di “colmare il digital divide” e assicurare “la salvaguardia della salute e dell’ambiente”, ha ricordato la presidente. La nuova norma introduce degli obiettivi per assicurare un servizio migliore; promuove sistemi informativi a supporto della qualità delle comunicazioni e della copertura di reti a banda larga e dei servizi che utilizzano tali reti, con livelli elevati di qualità; semplifica gli adempimenti amministrativi a carico dei gestori dei servizi di rete e telefonici; tra le finalità della legge, le nuove diposizioni a sostegno dei Comuni, con la definizione di nuovi criteri per agevolare la predisposizione e l’adozione del programma comunale delle infrastrutture, strumento utile per favorire la migliore localizzazione degli impianti nel territorio: potrà individuare le zone preferibili e quelle non idonee all’installazioni degli impianti; il programma “potrà essere costruito anche attraverso processi partecipativi”; sarà implementato il catasto regionale degli impianti e delle infrastrutture; il consolidamento della funzione programmatoria dei Comuni e l’introduzione di una nuova sanzione amministrativa pecuniaria sull’intralcio alle funzioni di controllo. “Un tema è stato quello dell’esclusione dei cosiddetti microimpianti dai piani strategici degli operatori, da realizzare solo se collocati su infrastrutture portanti già esistenti”.
Nel corso dell’iter della legge, tra audizioni e approfondimenti nella competente commissione, sono stati approvati anche due emendamenti presentati dalla presidente De Robertis, per meglio chiarire il concetto di aree non idonee all’installazione delle antenne e per introdurre in legge una clausola valutativa che, entro il 31 maggio 2025, consenta di misurare l’impatto del provvedimento sul territorio.