saldi3_1.jpgSaldi invernali in Toscana anticipati al 3 gennaio, anziché il 5 come previsto. Così come molte altre regioni d’Italia anche la Toscana ha deciso di approfittare del primo weekend di gennaio per dare il via agli acquisti d’occasione, per venire incontro alle esigenze dei commercianti e dei consumatori.

«Anticipo irrinunciabile» A lanciare la proposta, subito accolta dalla Regione Toscana, erano state nella giornata di ieri Confcommercio regionale e da Federdistribuzione: «Il 5 gennaio non è una data sbagliata di per sé – spiega il direttore della Confcommercio regionale Franco Marinoni – ma cadendo quest’anno all’inizio della settimana, condanna di fatto le aziende alla completa inattività nel fine settimana precedente. Inoltre quest’anno tutte le Regioni limitrofe sono orientate a far partire i saldi il 3 gennaio». Per Confcommercio «stando così le cose, l’anticipo al 3 è diventato anche per la Toscana un obiettivo irrinunciabile». L’assessore regionale turismo Sara Nocentini spiega di aver aderito «volentieri alla richiesta avanzata dagli operatori commerciali attraverso le loro organizzazioni, perché consente al territorio regionale di mantenersi competitivo e di rispondere in modo adeguato al difficile momento attraversato dal sistema delle vendite a livello nazionale».

Il rischio era di bruciare 500mln Federdistribuzione ricorda che a livello nazionale «i saldi invernali sviluppano vendite per 5,5-6 miliardi di euro, e il primo fine settimana ne rappresenta storicamente il 20%, quindi 1,1-1,2 miliardi. Un avvio dei saldi invernali come quello previsto per il 2015, tra vendite perse nel week end precedente ed avvio lento lunedì 5 gennaio, potrebbe comportare una perdita di fatturato tra i 500 e i 600 milioni di euro».