La terra continua a tremare in Lunigiana. Una scossa di magnitudo 3.4 è stata registrata alle 5,34 di questa mattina dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il sisma si è verificato nel distretto della Lunigiana ad una profondità di 10,8 chilometri. La scossa  è stata avvertita dalla popolazione nelle province di Massa e Lucca. Le località prossime all'epicentro sono Fivizzano e Casole in Lunigiana e Minucciano. Dalle verifiche effettuate dalla "Sala Situazione Italia" del Dipartimento della Protezione Civile, non risultano danni a persone o cose. La scossa è stata seguita da altre due una di magnitudo 2.7, è avvenuta alle  06:56, l'altra, di magnitudo 3.3, alle  06:58.

Il sindaco di Fivizzano: «Subito Commissione Rischi» «Il responsabile nazionale della Protezione civile, Franco Gabrielli, convochi subito la commissione Grandi Rischi, se esiste ancora, o qualcuno che comunque ci dica qualcosa di certo».  Così il sindaco di Fivizzano (Massa Carrara) Paolo Grassi, dopo le scosse. «La popolazione è esasperata e anche stamani sono usciti tutti per strada», ha aggiunto il sindaco annunciando la richiesta di un incontro col prefetto Gabrielli possibilmente già nella giornata di oggi.

La replica della Protezione civile «Si comprende assolutamente lo stato di disagio di quelle popolazioni e dei loro Amministratori, ma continuare a richiedere assicurazioni sulle tempistiche dell' evoluzione del fenomeno in atto o – peggio ancora – rassicurazioni sui suoi esiti non è la strada corretta per affrontare un simile problema. Con i terremoti bisogna imparare a convivere con l'unico approccio possibile, abitare edifici sicuri». Lo afferma il Dipartimento della Protezione civile «in riferimento alle dichiarazioni del sindaco di Fivizzano che si è appellato alla Protezione civile nazionale affinché qualcuno ci dica qualcosa di certo sul movimento sismico che sta interessando la zona. «E’ utile ricordare – si legge in una nota – che le uniche cose certe quando si parla di rischio sismico sono la mappa di pericolosità sismica dell'Italia, l'impossibilità di prevedere in modo deterministico l'evoluzione dei fenomeni e il fatto che solo edifici sismicamente sicuri possono salvaguardare l'incolumità della vita umana.'Recentemente, presso il Dipartimento della Protezione civile – prosegue il comunicato – si è svolta una riunione con il Centro di Competenza in materia di terremoti, l'Ingv, che segue costantemente l'evoluzione della sequenza nelle province di Lucca e Massa Carrara ed è stato ribadito come ogni analisi debba essere calata nel contesto: Lunigiana e Garfagnana sono zone in cui le magnitudo possibili, registrate anche nel passato, sono dell'ordine di 6.5-6.6 e tutto questo è fotografato da anni all'interno della mappa di pericolosità sismica dell'Italia, che non è altro se non una previsione probabilistica che consente di individuare le aree pericolose e di classificarle in funzione della probabilità che si verifichino forti terremoti e della frequenza con cui possono essere attesi». Domani, insieme al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, sarà sul territorio il Capo del Dipartimento della protezione civile, Gabrielli.

Sciame sismico continuo Dal 21 giugno, quando venne avvertita la prima scossa, forse quella maggiormente percepita (leggi) la terra in Lunigiana non ha smesso di tremare. Da allora si sono registe altre 44 scosse.