Dopo il restauro della statua del Giano bifronte dei mesi scorsi; è stata la volta di quella di Cosimo III de Medici i cui lavori si sono conclusi nei giorni scorsi. Così gli interventi di restauro effettuati al piano basso degli Horti Leonini saranno presentati alla cittadinanza e ai turisti, venerdì 10 giugno 2016 (ore 18).
Anche il restauro conservativo per la statua di Cosimo III de Medici, situata al centro degli Horti Leonini e scolpita da Giuseppe Mazzuoli nel 1688, si è quindi concluso nei tempi stabiliti: «Uno dei simboli di San Quirico, la statua di Cosimo, e il Giano, nel piano basso degli Horti Leonini – sottolinea il sindaco Valeria Agnelli –, sono tornati allo splendore che si meritano dopo interventi di pulizia molto importanti. Fin da questo fine settimana, turisti e cittadini potranno ammirare le due statue del giardino cinquecentesco di nuovo del colore bianco originario del marmo e del travertino, dopo un intervento conservativo appropriato, che da oggi in poi – spiega – dovrà essere accompagnato da operazioni di manutenzione e piccole precauzioni durante le varie fasi stagionali».
«La statua di Cosimo III dei Medici, fatta realizzare dai Chigi in onore del Granduca di Toscana – spiega Ugo Sani, assessore alla cultura del Comune di San Quirico d’Orcia –, fino agli anni ‘50 era collocata nel salone Alessandro Magno di Palazzo Chigi – palazzo completamente danneggiato dalla seconda guerra mondiale – e quindi venne trasferita al centro degli Horti Leonini».
Quelli appena terminati sono stati i primi interventi di restauro e pulitura mai realizzati alle due statue: «Da sottolineare – aggiunge Sani – come il restauro del Giano in modo integrale e quello di Cosimo in modo parziale siano stati finanziati con le risorse raccolte in occasione dell’acquisto all’asta del Bassorilievo (scene di vita di Abramo del XII secolo, dal 2015 a Palazzo Chigi), risorse che furono interamente donate dalla cittadinanza».
I lavori della statua di Cosimo III dei Medici – eseguiti dalla Archeos Restauro Edile di Sinalunga, ditta aggiudicataria dell’appalto –, hanno interessato il monumento in marmo e travertino, che si presentava ricoperto da uno strato di licheni e funghi a causa del ristagno delle acque piovane che si sono depositate nel corso degli anni e di una umidità costantemente presente nel verde del giardino.