Alla fine è arrivato: il gruppo algerino Cevital ha presentato oggi al Ministero dello Sviluppo Economico il suo piano industriale per le acciaierie piombinesi della Lucchini. Un progetto da 700 milioni di euro, divisi in tre fasi, che prevede tre anni di lavoro per far ripartire a pieno l’area siderurgica. «Abbiamo apprezzato questo piano industriale – afferma il sindaco di Piombino Massimo Giuliani – che è la conferma di un progetto complesso e di un interesse molto rilevante per la siderurgia e per le potenzialità del territorio. Interessante nel suo complesso e finalmente molto concreto e logico anche nella parte siderurgica. Ci sono tutti i presupposti a questo punto per concludere anche la mediazione con le parti sociali e arrivare a un esito positivo della contrattazione. Nel corso della riunione è stato affrontato anche il tema dell’energia e della parte ambientale, che però saranno oggetto di due tavoli specifici previsti il prossimo 21 maggio al Mise. Da parte del ministro è stata chiesta massima attenzione anche a questi due aspetti, e alla questione occupazionale». Insieme a lui, era al tavolo il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, l’assessore regionale Gianfranco Simoncini, il commissario straordinario Lucchini Piero Nardi. Presente anche il futuro nuovo direttore generale dello stabilimento Adriano Zambon mentre il Piano è stato presentato da Issad Rebrab accompagnato da Farid Tidjani.
I dettagli del piano In pratica il Piano conferma quanto più volte annunciato in questi ultimi mesi. Per quanto riguarda la parte siderurgica, sono infatti assicurate le tre fasi principali di realizzazione degli impianti: una prima fase che prevede l’ottimizzazione e il revamping dei laminatoi per migliorarne l’efficienza e la produttività, insieme alla demolizione dei vecchi impianti dell’area a caldo e alla costruzione di un ulteriore treno rotaie, che andrà ad aggiungersi al preesistente. Una seconda fase sarà quella della costruzione del primo forno elettrico da realizzare in Padule con 115 milioni di investimento circa entro il 2016. Con l’avvio di questi lavori verrà ordinato il secondo forno elettrico per raggiungere entro la fine del 2017 una produzione di due milioni di tonnellate all’anno, concludendo così anche la seconda fase. Tutto questo con un investimento di 300 milioni di euro, ai quali dovranno essere aggiunti altri 400 milioni previsti per la logistica e per l’agroalimentare. L’investimento globale previsto da Cevital sarà pertanto di 700 milioni. In tre anni Cevital conta quindi di aver messo a sistema l’impianto siderurgico. Contemporaneamente cominceranno la dismissione dell’area a caldo con le bonifiche. Parallelamente, al termine delle bonifiche, partirà anche la realizzazione della produzione agroalimentare che sostanzialmente si consisterà in attività di triturazione semi e mais per ottenere vari tipi di farine e nel raffinamento, condizionamento e stoccaggio di oli vegetali a uso alimentare. Prospettato anche uno zuccherificio e un grande impianto di stoccaggio per la distribuzione dei succhi di frutti sul modello di uno stabilimento esistente a Rotterdam. Con questi prodotti Cevital intenderebbero coprire tutto il mercato del Mediterraneo mentre per l’acciaio il mercato sarà essenzialmente europeo mentre il il prodotto eccedente potrà essere destinato all’ Algeria.