Ricorso alla Corte Costituzionale contro i tagli imposti dalla legge del 2006 che impone un taglio di spesa del personale della sanità. Ad inoltrarlo nella giornata di lunedì sarà la Regione Toscana tramite il suo presidente Enrico Rossi insieme all’assessore alla sanità Stefania Saccardi. Secondo quanto indicato dalla normativa Careggi dovrà risparmiare sui dipendenti circa 6 milioni di euro, la Asl Toscana Centro 12. La Nord-Est e la Sud- Ovest intorno ai 10 e le aziende ospedaliere di Pisa e Siena tra i 4 e i 5 per un totale di 45 milioni di euro.

«Vincolo stupido» La legge che impone il vincolo di taglio dell’1,4% di spese sanitarie sul personale rispetto a quelle del 2004, «non blocca il turnover sanitario. Il vincolo è un vincolo stupido, che ci penalizza rispetto ad altre regioni. Su tali vincolo noi proporremo un ricorso alla Corte costituzionale, ma abbiamo già incontrato i sindacati del reparto sanitario regionale e non vogliamo modificare o bloccare il turnover. Non vogliamo togliere il pane di bocca a nessuno» ha spiegato oggi Rossi in una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Sacrati Strozzi.

«In Toscana non c’è problema di bilancio» In Toscana in tema di sanità «non c’è un problema di bilancio e di assessore», Stefania Saccardi. I bilanci sono in pari e l’assessore fa il suo mestiere che è complicato e faticoso. I bilanci della sanità sono in pari, i Lea sono assicurati, quando andiamo a vedere i rapporti che fanno le Università di Roma, di Tor Vergata, i nostri ospedali funzionano, non sono perfetti ma si confermano su alti livelli. Siamo l’unica regione che ha dato mandato alle aziende di mettere da parte una quota, circa 54 milioni di euro, nei propri bilanci per il rinnovo dei contratti del personale. Io penso che le leggi si devono rispettare – ha continuato il governatore – La legge di cui parliamo nasce nel 2006, allora penso ci fosse Prodi. Contro tale legge ha fatto ricorso il Veneto alla Corte costituzionale e nel 2008 lo stesso Veneto fu battuto in tema di coordinamento della spesa che è di competenza dello Stato. La svolta vera l’abbiamo avuta nel 2012 con la finanziaria fatta da Monti che trovo’ un meccanismo secondo cui l’obiettivo che va raggiunto lo si deve raggiungere nel 2020 con una spesa a decrescere di anno in anno. La spesa per il personale cala ma non cala il personale: si abbatte 1,4% di punto sulla spesa e bisogna dimostrare che di anno in anno  si punta a tale obiettivo».

Il ricorso alla Corte Costituzionale Sulla possibilità di rompere i vincoli della legge che impone un taglio di spesa del personale, Rossi ha specificato: «Ho fatto verificare all’avvocatura e proveremo a deliberare un ricorso alla Corte costituzionale che modifichi una legge dello Stato italiano. Lunedì prossimo argomenteremo un ricorso alla Corte costituzionale. Se ci daranno ragione non abbiamo problemi a gestire questo obiettivo».

I sindacati: «Pronti a proclamare lo stato di agitazione»  La notizia dei tagli alla sanità toscana ha suscitato nelle scorse ore le reazioni dei sindacati. «Chiederemo incontri urgenti sul tema in ogni Azienda Sanitaria – ha dichiarato Alice D’Ercole segretaria generale Fp Cgil Toscana –  e, se non avremo le risposte che pretendiamo, saremo pronti a proclamare lo stato di agitazione regionale del personale del Sistema sanitario toscano. La Regione ci convochi subito e cominci a rispettare gli impegni sottoscritti per la stabilizzazione dei precari». D’Ercole ha anche criticato duramente la gestione della sanità toscana da parte dell’assessore Saccardi: «In questi anni, probabilmente, da parte dell’assessorato alla sanità guidato da Stefania Saccardi sono state fatte scelte sbagliate nell’organizzazione dei servizi – ha dichiarato la segretaria – se l’esito della riforma che doveva far risparmiare le teste a governo del sistema ha fatto invece esplodere la spesa».

Il sindaco di Arezzo: «Sconcertato» «Sconcertato» si è detto il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli in una lettera inviata al Direttore Generale della ASL sud est Enrico Desideri all’indomani dell’annuncio dei tagli pesanti alla sanità toscana, pari a 45 milioni di euro complessivi, e dei quali il Sindaco dichiara aver appreso dai giornali. Dal confronto tra il capo del dipartimento della salute in Regione Monica Calamai e i dirigenti delle aziende ospedaliere delle Asl, l’area vasta sud est dovrebbe fare i conti con un taglio pari a 10 milioni di euro. «Se ciò dovesse essere confermato», scrive Ghinelli nella sua lettera, «ribadiamo fin da ora che non saremo disposti a sopportare un ulteriore impoverimento della sanità aretina».

La rassicurazione «Per quanto riguarda il personale, vogliamo tranquillizzare i cittadini dell’Area Vasta che la nostra progettazione, attenta soprattutto a una equa assegnazione di risorse in funzione dei bisogni assistenziali, punta a una ottimizzazione dei costi, in particolare in ambito amministrativo e tecnico, mettendo a frutto l’accorpamento di alcune funzioni amministrative interne all’Azienda – spiega in una nota proprio Desideri -. Nessun servizio al cittadino sarà ridotto, anzi, attraverso l’innovativo progetto delle Reti Cliniche Integrate e Strutturate, l’assistenza sarà ancora più di prossimità, grazie alla stretta collaborazione tra medici di famiglia e specialisti».