Il grande giorno si avvicina ma, a girar per Arezzo e a parlare con gli amici, l’impressione è la stessa per tutti: quella per eleggere il nuovo Consiglio comunale e il nuovo sindaco di Arezzo è stata una campagna elettorale senza guizzi veri, dove i due candidati più attesi – Matteo Bracciali per il centrosinistra e Alessandro Ghinelli per il centrodestra ovvero per la lista civica Ora Ghinelli – non hanno detto cose particolarmente epocali né si sono distinti per incisività dell’immagine e dei programmi. L’unica vera novità è stata rappresentata da Maria Cristina Nardone, candidata sindaco per la lista civica “Dalle chiacchere alle soluzioni”: non facilmente incasellabile, diretta anzi direttissima, la Nardone ha fatto un ottimo uso della provocazione dialettica e di un coraggio che tutti dovrebbero riconoscerle. Lei parla già da vincente e in effetti lo è. Ovviamente, oggi, solo della campagna elettorale. I due papabili hanno fatto meno bene di lei. Se il “buonista” Bracciali ha rilasciato dichiarazioni su tutto, a proposito e a sproposito (involontariamente comica la postilla sul film “Mia madre” di Nanni Moretti che gli avrebbe suggerito le giuste attenzioni per i più deboli,…), Ghinelli paga una incontrovertibile rigidità sia posturale che caratteriale. Hanno voglia a dire che è segno di autorevolezza, il candidato sindaco del centrodestra sta stretto nei panni nuovi che il suo staff elettorale gli ha cucito addosso.
Gli sfidanti Dalla sinistra della sinistra sono stati riproposti gli argomenti e le soluzioni che stanno più a cuore ai candidati Gianni Mori (Insieme possiamo e Cittadinanza attiva), Roberto Barone (Idearezzo) e Ennio Gori (Partito Comunista). Qui manca il fisico. Ottima performance nella comunicazione del Movimento 5 Stelle che ha candidato Massimo Ricci: i mezzi scelti sono quelli del Movimento, soprattutto il web. Ma il candidato è fragile. In questo caso, conterà il risultato politico regionale, trascinando in alto o in basso i risultati delle elezioni comunali. Alessandro Ruzzi per Risorgimento aretino e Gianfranco Morini per il Comitato acqua pubblica si sono spesi con interventi ospitati da testate locali, risolvendo così una campagna praticamente inesistente. Tutta poggiata su di loro, senza alcun aiuto dai candidati consiglieri. Due cavalieri solitari.
Scrutini al via alle 14 dell’1 giugno Gli aretini chiamati al voto per le elezioni sono 77.794 per quelle comunali e 76.874 per le regionali (dove non votano i cittadini stranieri residenti e iscritti nelle liste elettorali aggiunte). Le schede per le comunali sono di colore azzurro mentre quelle per le regionali di colore verde. I 97 seggi del Comune di Arezzo rimarranno aperti dalle 7 alle 23 di domenica 31 maggio e, in caso di ballottaggio, dalle 7 alle 23 di domenica 14 giugno. Gli scrutini per le regionali inizieranno a conclusione delle operazioni di voto e quindi dopo le 23 del 31 maggio, quelli per le comunali inizieranno alle 14 di lunedì 1 giugno. L’elettrice più anziana è nata il 29 marzo 1909. Sono due gli elettori più giovani, entrambi nati il 31 maggio 1997. In mezzo, oltre 75.000 silenti. Che i candidati a sindaco di Arezzo si augurano che diventino almeno scriventi, appunto il 31 maggio. Può bastare anche solo una croce, come quando eravamo analfabeti.