Quattro anni e mezzo di reclusione. E’ la pena inflitta ad Antonio Di Stazio, il vigilante arrestato per il furto di oro del valore di 4 milioni di euro che trasportava nel furgone blindato della ditta “Securpol”, metallo prezioso mai ritrovato nonostante il ritorno ad Arezzo della guardia giurata dopo una settimana in cui era sparito. Il furto risale al luglio dello scorso anno. Il Pm Angela Masiello aveva chiesto una pena di 6 anni e 8 mesi. L’imputato, che si trova in carcere, non era presente in aula.
Annunciato il ricorso in appello Nel rito abbreviato il Giudice Gianni Fruganti ha accolto la richiesta di risarcimento in via provvisionale per la Securpol ovvero 450 mila euro. Resta il mistero dell’oro scomparso, sul quale Di Stazio non ha voluto fornire particolare neppure nella memoria consegnata in aula dal difensori. A Di Stazio sono stati confiscati i 1.900 euro che gli furono trovati al momento dell’arresto, una volta tornato ad Arezzo. Il Giudice ha riconosciuto l’azione dell’ex agente come furto pluriaggravato e non come appropriazione indebita con le aggravanti di danno ingente, abuso della prestazione d’opera, destrezza e possesso dell’arma. Il processo è stato celebrato con rito abbreviato che consente lo sconto di un terzo della pena. Gli avvocati difensori Daniela Paccoi e Marco Treggi hanno annunciato che ricorreranno in appello: il loro assistito resta in carcere a Perugia. L’azienda era parte civile con l’avvocato Antonio Bonacci.