“La notizia dei 917 insegnanti in meno il prossimo anno in Toscana è purtroppo la conferma di quanto avevamo detto qualche giorno fa, al momento della presentazione delle iscrizioni per l’anno scolastico 2011/2012. Ovviamente il numero preciso sul taglio delle scuole superiori in Provincia non siamo in grado di farlo, ma sarà difficile immaginare la possibilità di un’ulteriore ridimensionamento delle cattedre”. Con queste parole l’assessore all’Istruzione della Provincia di Firenze, Giovanni Di Fede, sui tagli annunciati questa mattina dall’Ufficio scolastico regionale per il prossimo anno scolastico in Toscana. ”Aspettiamo di essere coinvolti dall’Ufficio scolastico regionale – ha concluso l’assessore Di Fede -, in modo tale che, nell’ambito delle rispettive competenze, venga raggiunto una situazione di compromesso perlomeno accettabile, riconoscendo la sensibilità e l’attenzione della dottoressa Palamone sull’argomento”.


Centri montani – L’Unione nazionale delle Comunità montane denuncia che in Toscana non c’è soltanto la riduzione dell’organico per gli insegnanti di scuola dell’infanzia, ma anche le previsioni fondate di chiusura di piccole scuole dell’infanzia nei territori montani, a causa soprattutto del nuovo limite minimo di bambini per sezione, innalzato a 18 unità. In Toscana, secondo quanto denuncia l’ Uncem, si perderanno 35-40 sezioni di scuola dell’infanzia nei centri montani. “Con molta probabilità – si legge nella nota Uncem – la situazione della Toscana non è diversa da quella di tante altre regioni che proprio nei territori montani hanno piccole scuole dell’infanzia a sezione unica che faticano a raggiungere il minimo richiesto per continuare a resistere”. A questa situazione critica si aggiunge l’effetto della sentenza n. 92/2011 della Consulta che vieta di accogliere nelle piccole scuole dell’infanzia i bambini sotto i tre anni, come aveva previsto in deroga il regolamento sul primo ciclo (DPR n. 89/2009). “Le scuole nei piccoli centri di montagna rappresentano un punto essenziale per la sopravvivenza e la prosperità del territorio – ha dichiarato Nicola Danti, presidente della commissione Cultura della regione Toscana – a cominciare dalla presenza della scuola primaria in tutte le zone non densamente popolate. È necessario che siano mantenuti i servizi essenziali e che vengano previste deroghe di carattere generale”.
Firenze