I robot possono aiutare lo sviluppo della mente e del cervello in età evolutiva. E’ quanto hanno scoperto i ricercatori della Fondazione Stella Maris di Pisa che presenteranno i risultati dello studio al Festival internazionale della robotica con un proprio stand allestito agli Arsenali Repubblicani dalle 10 alle 18.30 di ogni giorno della rassegna in programma a Pisa dal 27 settembre al 3 ottobre
Il sistema per la riabilitazione virtuale Il team del Laboratorio di tecnologie robotiche e biomeccatroniche in neuro-riabilitazione della Stella Maris presenterà in anteprima assoluta il Khymeia Vrrs, sistema di realtà virtuale per la riabilitazione e teleriabilitazione più avanzato, completo e clinicamente testato al mondo, per applicazioni pediatriche anche domiciliari. «Questo sistema è utilizzato come routine clinica per la riabilitazione nell’adulto – spiega Giovanni Cioni, ordinario di Neuropsichiatria infantile all’Università di Pisa e direttore scientifico della Fondazione Stella Maris – e il nostro obiettivo è ora quello di sperimentarne l’utilizzo in età evolutiva. Il sistema si basa sul principio del ‘feedback aumentato’ dell’immaginazione motoria, ovvero quel processo cognitivo durante il quale il soggetto immagina un movimento senza eseguirlo. Sarà una importante sfida ‘adattarlo’ per i bambini e gli adolescenti».
Gli altri progetti Tra gli altri progetti che presenterà la Fondazione Stella Maris c’è anche ‘Care toy’ e la ‘palestrina biomeccatronica’ per la riabilitazione intensiva domiciliare di bambini nel primo anno di vita. Il sistema è stato ideato con l’istituto di Biorobotica della Scuola Sant’Anna di Pisa e sviluppato nell’ambito di un progetto europeo. La Fondazione sta conducendo anche un altro progetto nell’ambito della tele-riabilitazione, Tele-Upcat, piattaforma dedicata a programmi di riabilitazione intensiva domiciliare per l’arto superiore in soggetti con emiplegia in età compresa tra i 5 e i 20 anni. Il progetto è in fase conclusiva e attualmente è in corso l’elaborazione dei dati finali. Infine, per la cura dell’autismo possono essere anche utilizzati robot umanoidi. Sfruttando l’empatia che si instaura tra i piccoli e gli automi è possibile abituare i bambini autistici a interagire meglio con il mondo esterno e le tecnologie di ‘Eye-tracking’ sono utili per individuare segni precoci di disturbi dello spettro autistico. La diagnosi precoce di autismo è una delle maggiori sfide per i clinici, in quanto un’identificazione precoce del disturbo, unita a un tempestivo trattamento riabilitativo, consente un significativo miglioramento della sintomatologia di questi bambini.