Oltre 250 tronchi fossili e numerose impronte di foglie sono stati identificati da tre ricercatori dell’Università di Siena che hanno partecipato alla trentunesima Spedizione italiana del Programma Nazionale Ricerche in Antartide, studiando una delle più vaste e rilevanti foreste fossili del Polo Sud. Gianluca Cornamusini, Matteo Perotti e Sonia Sandroni hanno svolto la parte principale dell’attività di ricerca utilizzando un campo remoto ad Allan Hills, in rilievi distanti oltre 200 km dalla base scientifica italiana Mario Zucchelli, nella Terra Vittoria.
Trovate anche impronte di foglie fossili La ricerca geologica ha permesso di conoscere a fondo una antica e vasta foresta fossile antica di circa 245 milioni di anni. Dallo studio sono emersi nuovi ed importanti dettagli anatomici dei legni originari, come gli anelli di crescita, la struttura lignea, i nodi di innesto dei rami sui tronchi, gli apparati radicali, che si sono perfettamente preservati durante il processo di fossilizzazione. Oltre ai tronchi fossilizzati sono state rinvenute numerose impronte di foglie fossili che permettono una migliore identificazione delle piante.
Nuove tecnologie per la mappatura I nuovi ritrovamenti effettuati hanno permesso di identificare i 250 tronchi fossili, mappandoli e schedandoli, tramite l’ausilio di tablet dedicati, sistemi gps con mappe georeferenziate e immagini satellitari ad alta risoluzione. Allan Hills è attualmente considerato uno dei giacimenti a fossili vegetali più grandi e importanti dell’Antartide, meritevole di essere proposto come geosito di interesse internazionale ed area protetta antartica. Si tratta infatti dei resti di un’antica e vasta foresta fossile triassica, molto probabilmente abbattuta da una o più piene alluvionali catastrofiche, con i tronchi trascinati dalla corrente del fiume e poi abbandonati nei sedimenti.