Un muro di epoca romana è stato scoperto questa mattina a Lucca nello scavo effettuato per verificare la fattibilità di una nuova isola ecologica a fianco della chiesa di Santa Maria Corteorlandini. La scoperta di stamani, sommata a quelle delle sepolture terragne di epoca medievale e le più recenti scoperte di almeno una quindicina di sepolture di epoca più antica, hanno portato alla conclusione che il sito non è idoneo per la realizzazione di un’isola ecologica a scomparsa, come inizialmente ipotizzato.
Lo scavo Il muro scoperto in questa zona della città va ad arricchire la storia più antica della città, di cui ancora non si conosce molto. Fin dal suo inizio, lo scavo a fianco di Santa Maria Corteorlandini aveva fatto presagire di essere ricco di importanti tesori. Dopo i primi giorni di scavo, infatti, erano venute alla luce sei sepolture che gli archeologi hanno datato tra il XII e il XIII secolo e, quindi, relazionabili al momento della costruzione della chiesa di Santa Maria Nera, avvenuta nel 1188. Nel corso di questa settimana, poi, la scoperta di reperti e un sepolcreto e un’eccezionale sequenza stratigrafica, che consente di far risalire al VI secolo d.C. i reperti. «Al momento – spiega l’archeologa Elisabetta Abela, che dirige la campagna di scavi – a una profondità di 1.30-1.50 metri dal piano stradale attuale, sono state rinvenute almeno quindici tombe ‘a fossa’, prevalentemente disposte secondo l’orientamento canonico ovest-est. All’interno di queste tombe sono stati trovati resti scheletrici deposti supini con arti distesi e allineati».
Cosa c’era anticamente Secondo gli archeologi l’ipotesi più plausibile è che, prima della chiesa medievale che oggi conosciamo, vi dovesse essere un edificio sacro di una certa importanza, intorno al quale si doveva essere sviluppata una necropoli: «La necropoli – prosegue Abela – è stata sfruttata intensamente, con sepolture sovrapposte e intersecate tra loro. Alcune tombe, in particolare, sono state ricavate anche all’interno di un edificio di età romana, dal quale sono emerse due strutture murarie, costruite con liste di calcare e laterizi e che delimitano l’angolo nord-occidentale di un ambiente probabilmente pertinente a una ‘domus’, della quale ancora oggi è visibile la pavimentazione e parte dell’intonacatura sulle pareti».
Cosa ci sarà in futuro – Mentre prosegue lo scavo, finalizzato alla completa documentazione di quanto esiste al di sotto del piano stradale, scrivendo così una nuova pagina della storia antica della città, è ormai certo che in questo luogo non sorgerà alcuna isola ecologica a scomparsa. L’ipotesi aveva creato una sorta di mobilitazione popolare, poiché l’area – a fianco di una chiesa – non veniva giudicata idonea per un’isola ecologica. Il Comune e Sistema Ambiente avevano fin da subito specificato che si trattava di una sorta di ‘saggio’, finalizzato a verificarne la realizzabilità, ma che questa era legata a quanto si sarebbe trovato in profondità. Adesso intanto una certezza è stata acquisita: accanto a Santa Maria Nera (o Corteorlandini) non sorgerà alcuna isola ecologica. Per contro, la Soprintendenza e il Comune di Lucca valuteranno eventuali interventi di valorizzazione dell’eccezionale scoperta.
L’isola ecologica La zona necessita comunque di un’isola ecologica a scomparsa e per la sua realizzazione, Sistema Ambiente ha comunicato che le indagini archeologiche si sposteranno verso piazza San Romano, per identificare un’area idonea all’eventuale realizzazione di tale struttura.