FIRENZE – Calano a vista d’occhio le imprese under 35. Dal 2014 se ne sono perse 135 mila in tutta Italia, secondo i dati forniti da Uniocamere.

Sono molto ridimensionate le attività tradizionali, con le costruzioni che hanno fatto un balzo indietro di quasi 40mila imprese under 35 (-38,7%), mentre il commercio ne ha viste sparire oltre 66mila (-36,2%).

Pesante anche il calo registrato dalle attività manifatturiere, dove in dieci anni sono venute meno oltre 14mila imprese (-35,9%). Dal punto di vista territoriale, l’arretramento dell’imprenditoria giovanile mostra differenze tra le diverse aree del Paese. La Lombardia resta la regione con il maggior numero assoluto di imprese under 35 (oltre 74mila), ma ha registrato nel decennio una contrazione del 15,1%. La Campania, seconda per presenza di imprese giovanili (oltre 61mila), ha subito perdite del 23,8%.

Più marcato il calo nelle regioni del Centro, con le Marche che hanno perso il 36,7% delle imprese di giovani, l’Umbria (-32%) e la Toscana (-31,1%). Nel Mezzogiorno, dove tradizionalmente è più elevata l’incidenza di imprese giovanili sul totale delle imprese, le flessioni più consistenti si sono registrate in Molise (-35,6%), Abruzzo (-35,2%) e Calabria (-34,4%). Più contenute invece le perdite in Sicilia (-32,9%) e Puglia (-28,6%), che mantengono una significativa presenza di imprenditoria giovanile con rispettivamente quasi 43mila e 34mila imprese under 35.

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