rossi-polettiLa logica dei centri per l’impiego «cambia. Storicamente erano più l’anagrafe della disoccupazione che non il centro per cercare il lavoro. Adesso noi dobbiamo fare questo passaggio». Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a Firenze per la firma del protocollo sui centri per l’impiego con la Regione Toscana siglato con il governatore Enrico Rossi. «L’utente – ha spiega il ministro – ha un riferimento certo che durerà nel tempo e potrà costruire una relazione. Noi oggi parliamo di presa in carico. Ogni cittadino che perde il lavoro o chiude la propria storia formativa avrà un luogo dove potrà presentarsi e chiedere di entrare in un percorso».

La rivoluzione dei centri dell’impiego Nella riforma, ha prosegue Poletti, «c’è il contributo per il ricollocamento. Tu hai perso il lavoro, non l’hai ritrovato: ti diamo un contributo che puoi spendere o col centro pubblico o con l’agenzia che ti aiuti a trovare lavoro. Esci di casa, vieni qua, io ti do una mano ma il mio obiettivo e’ che tu esca da questa condizione. Per questo i soldi che risparmieremo negli ammortizzatori sociali non li mettiamo nel bilancio dello Stato ma nelle politiche attive. I soldi risparmiati da un altro anno di cassa integrazione li mettiamo nel circuito delle politiche attive. Stiamo costruendo una cosa molto diversa dal passato. Ad esempio, i centri si metteranno in collegamento con le imprese per capire quali sono i bisogni. Bisogna fare in modo che i giovani si formino a fare i lavori che sono richiesti, altrimenti abbiamo i disoccupati e i posti vuoti».

rossi-poletti1L’accordo Proprio in merito al centro per l’Impiego è stato firmato nelle ultime ore un accordo fra ministero del Lavoro e regione Toscana. In Toscana i centri per l’impiego provinciali da gennaio dipenderanno dalla Regione. La Regione darà vita ad una struttura interna dedicata, con una nuova direzione che avrà il compito di gestire gli oltre mille operatori dei 60 centri per l’impiego e sportelli territoriali. I lavoratori a tempo indeterminato e determinato delle Province saranno assegnati temporaneamente alla Regione. Due terzi degli stipendi e delle spese di funzionamento saranno coperte dal Ministero e quel che rimane dalla Regione, che nella proposta di bilancio per il 2016 ha già stanziato 6 milioni di euro, oltre ai 15 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo e che saranno trasferiti nei prossimi giorni per garantire i servizi con il rinnovo delle gare e del personale. Sono oltre 500 gli operatori dei “Servizi Lavoro” delle Province, con contratti a tempo determinato e indeterminato a cui si devono sommare oltre 600 unità di personale impiegato nelle società esterne affidatarie di servizi e nelle società in house. «Abbiamo firmato un buon accordo che serve a creare il giusto rapporto tra offerta e domanda di lavoro, dando finalità concreta alle politiche regionali di formazione e inserimento ed offrendo uno strumento operativo efficiente – ha spiegato il presidente della Toscana Enrico Rossi -. Oggi inoltre diamo finalmente sicurezza agli oltre mille lavoratori diretti e indiretti dei centri per l’impiego toscani, cui corre l’obbligo di uno speciale ringraziamento per la pazienza che hanno dimostrato in questi mesi e per l’impegno che hanno mantenuto. Entro l’anno contiamo di siglare le convenzioni con le Province e la Città Metropolitana, e avviare bene questo percorso da costruire con il miglior uso delle risorse offerte dall’Europa e la migliore formazione dei lavoratori da inserire dove sarà richiesto».

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