Sarebbe stato rimosso dall’incarico perché reo di non aver vigilato per contro della Soprintendenza sugli interventi nel pavimento del Duomo di Siena e, in un articolo del 2012, subì l’accusa di inerzia nella manutenzione da parte dell’allora Soprintendente Mario Scalini. Protagonista l’architetto Alessandro Bagnoli che ha avuto la sua personale rivincita: Il Giudice del Tribunale di Siena Luciano Costantini ha infatti condannato l’ex Soprintendente Scalini al pagamento di 500 euro di multa, alle spese e al risarcimento del danno per diffamazione a mezzo stampa.
Il presunto scempio sulla tarsia La denuncia era stata presentata da Bagnoli a seguito dell’uscita dell’articolo in cui Scalini scagliava addosso all’architetto le colpe di un presunto scempio sulle tarsie del pavimento del Duomo di Siena. Le parole di Scalini poi oggetto di denuncia per diffamazione erano arrivate dopo che il critico d’arte Tomaso Montanari si era scagliato contro un intervento improprio di restauro sulle tarsie del pavimento del Duomo. Secondo Montanari, infatti, un disegno sarebbe stato alterato sostituendo una torre con una giraffa.