«Da ex sindaco, da persona che ha fatto un’esperienza politica, ritengo che la composizione della Giunta doveva prevedere una maggiore unità del Pd». E’ questo il principale errore commesso dall’ex sindaco di Sesto Fiorentino Sara Biagiotti secondo Lorenzo Becattini, deputato del Pd e commissario straordinario nella città della Piana dopo la mozione di sfiducia che ha portato alla caduta del primo cittadino.
«Errori da entrambe le parti» «Doveva essere fatta una valutazione diversa delle sensibilità delle varie anime del Partito – prosegue Becattini – in quell’esperienza sono stati fatti degli errori, non ci siamo intesi bene fin dall’inizio – ha aggiunto Beccattini ospite della trasmissione ‘Mezzogiorno di Fuoco’ su Rtv 38-. Nella prima settimana di lavoro da commissario, prima della mozione di sfiducia, non ho detto agli otto consiglieri del Pd che l’avevano proposta di cospargersi la testa di cenere ma ho riconosciuto che degli errori sono stati fatte da entrambe le parti».
«Presto per fare dei nomi sul prossimo sindaco» Domenica scorsa è stata organizzata una manifestazione pubblica per cercare di far ripartire il Pd sestese dopo la debacle ed è proprio in quell’occasione che Becattini ha nominato i nuovi responsabili dei circoli ed il responsabile della segreteria, figure che dovranno traghettare il partito in vista della campagna elettorale per le nuove elezioni che si terranno nella primavera del 2016. «Sara Biagiotti ci accompagnerà in questa fase dato che ha fatto il sindaco per un anno e conosce molto bene la fase programmatica – ha aggiunto Beccattini – però è presto per parlare di nomi. E’ come quando si costruisce una casa, fare il tetto prima delle fondamenta è sconsigliabile, quindi prima bisogna tessere un rapporto con la città e poi sceglieremo, attraverso le primarie, il candidato migliore».
Parrini: «Ricostruiremo un Pd plurale, unito e aperto» Nel frattempo da Roma il deputato Stefano Fassina ha citato il caso della caduta da sindaco di Biagiotti a Sesto Fiorentino come esempio di errore nella gestione del Pd sul territorio. «Fassina sostiene che è un atto nobile stare in un partito e rovesciare il proprio sindaco mandando il Comune al commissariamento e alle elezioni anticipate – ha replicato il segretario regionale del Pd Dario Parrini – Io penso invece che siano due cose incompatibili. Fassina accende i suoi riflettori su Sesto perché ha visto avvenire lì quello che lui, a Roma, non è riuscito a infliggere a Renzi. Capisco ma non approvo. Ora a Sesto, con l’aiuto di Lorenzo Becattini, ricostruiremo un Pd plurale, unito, aperto alla società. “Nella lealtà, ben vengano le differenze”. Questo sarà il nostro motto».