«Sono contentissimo di aver rivisto dal vivo in campo Pepito Rossi perché è un valore aggiunto non soltanto per la Fiorentina ma per tutto il calcio italiano. Quando ha la palla fra i piedi lui è un’altra musica, con tutto il rispetto per i suoi compagni di squadra. Sa sempre cosa deve fare ed in una frazione di secondo riesce a capire cosa può succedere. Rossi sta tornando piano piano il giocatore che tutti noi abbiamo ammirato prima del suo ultimo infortunio». Così il direttore sportivo della Lucchese, ed ex portiere viola, Giovanni Galli parlando dei 90’ in campo consecutivi, cosa che non accadeva da quasi due anni, del numero 22 gigliato Giuseppe Rossi che è stato schierato titolare nell’amichevole disputatasi al ‘Porta Elisa’ di Lucca venerdì scorso, dal suo tecnico Paulo Sousa, che ne ha voluto testare le condizioni fisiche-psicologiche, dopo la lunga fase di preparazione estiva, la prima, dopo la rottura del legamento crociato anteriore e la conseguente operazione al ginocchio destro, subita dal 28enne italo-americano ad inizio settembre 2014.
Il rientro di Pepito Per Pepito Rossi, domenica prossima contro il Milan non sarà un semplice debutto di una nuova stagione ma l’inizio della sua terza vita calcistica. Sarà l’ennesima ripartenza dopo un lungo infortunio, e successivamente una riabilitazione sofferente e per molti versi anche frustrante, visto che il luogo dove Giuseppe Rossi è più felice al mondo è il campo; alla caccia di nuove certezze personali e di un rilancio di ambizioni di una Fiorentina molto cambiata nelle ultime settimane, con un nuovo tecnico, senza alcuni top player (Savic, Pizarro, Neto, Salah) e tanti punti interrogativi. Fra questi anche uno molto grosso riguardante la sua stella, quel giocatore arrivato nel gennaio di due anni e mezzo fa per formare il magico tridente con Mario Gomez e Cuadrado, e poi rimasto orfano degli ultimi due, ma anche lui poco presente proprio per i costanti problemi fisici. «È una bella notizia che Rossi abbia giocato tutta la gara contro la Lucchese, sappiamo che giocatore è, io lo conosco da tempo, magari lui continuasse così perché per noi è importantissimo», ha sottolineato Gonzalo Rodriguez.
Verso l’esordio in campionato Contro il Milan fra poche ore, il calciatore che sogna anche un ritorno in Nazionale, sfiderà quella squadra di cui era tifoso da bambino, quando a Teaneck, pochi chilometri da New York, papà Fernando lo allenava a pallone nel giardino di casa, e lui provava ad imitare i colpi dei suoi primi idoli: Marco Van Basten e Ruud Gullit. «Sappiamo che Giuseppe Rossi è una grandissima risorsa per noi e l’auspicio è di averlo al top il prima possibile – ha evidenziato il capitano gigliato Manuel Pasqual -. Più minuti gioca e più acquisisce la sicurezza che sta tornando e, che può essere utile ed importante per questa squadra. È normale che un gol per un attaccante è fondamentale però contro la Lucchese si è mosso penso più che bene». Forse partendo dalla panchina, magari con una condizione ancora arretrata rispetto agli altri, Pepito cercherà ancora una volta di illuminare la scena ed illudersi che una nuova vita calcistica è possibile. Tutta Firenze, ma non solo, anche chi ama il mondo del pallone, lo attende con fiducia. Sarà pronto Giuseppe Rossi per questa sua ennesima rinascita?