L'economista Bart van Ark
L’economista Bart van Ark

L’economia tira, perlomeno le conferenze di economia. Ieri sera il magnifico salone liberty della sede storica di Banca Etruria (quartier generale dell’istituto aretino prima dello spostamento in quello che qui in città chiamano “l’inferno di cristallo”) era gremito per la lectio magistralis di Bart van Ark.  L’intervento dell’economista e vicepresidente esecutivo del Conference Board ha aperto ufficialmente i lavori del workshop organizzato dal Polo Universitario Aretino con il contributo di Banca Etruria: “Comparazione nazionale ed internazionale su prezzi e qualità della vita”. Bart van Ark ha parlato per un’ora degli aspetti che ci riguardano più da vicino, il titolo del suo intervento era “E’ il momento di realizzare le opportunità per la crescita? Lo sviluppo dell’economia globale dalla prospettiva europea e italiana”.

pubblicoAnalisi drammatica Stringente e drammatica l’analisi che della crisi italiana ha fatto Bart van Ark, dopo averla inquadrata in quella mondiale. Lo studioso olandese ha evidenziato l’avvicendarsi delle ultime recessioni italiane, argomentando chiaramente quello che ci sentiamo dire e leggiamo praticamente tutti i giorni: se vogliamo la ripresa dobbiamo investire in  tecnologie, migliorare la produttività e procedere alle riforme strutturali. Evidentemente facile a dirsi, non a farsi. L’Italia riuscirà ad agganciare il “vagone” dello sviluppo globale della competitività? «Purtroppo il gap tra l’Italia e le altre economie mature in termini di produttività si è rapidamente allargato – ha dichiarato l’economista. – Mente gli investimenti in ICT e la partecipazione al lavoro sono diminuiti, il tasso di disoccupazione, in particolare giovanile, è aumentato esponenzialmente».

Il tavolo dei relatori
Il tavolo dei relatori

Gli scenari possibili Bart van Ark ha concluso presentando alcuni scenari economici che si potrebbero verificare nei prossimi venti anni. «Per quanto riguarda l’Italia le proiezioni mostrano sfide su tutti i fronti. Il Paese necessita di recuperare drammaticamente la sua produttività e la competitività globale. Il settore manifatturiero, esposto all’aggressività dei mercati esteri, necessita di ristrutturare i suoi costi di produzione, mentre quello dei servizi deve fronteggiare le sfide dei mercati del lavoro e della produzione». Bart van Ark sa che i tempi per fare, qui da noi, non coincidono con quelli della necessità? Bisognerebbe invitarlo a ridosso dei fatidici 1000 giorni renziani per capire se ammalato e medico – l’Italia e la Riforma del lavoro – collaboreranno.

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Van Ark (al centro) con il presidente di Banca Etruria Lorenzo Rosi e il presidente del Polo Universitario Aretino, Luigi Biggeri

Il progetto pilota di Banca Etruria Chiusura e saluti sono stati affidati a Lorenzo Rosi, presidente di Banca Etruria che sta traghettando l’istituto nella sua traversata più difficile. «Abbiamo deciso di essere a fianco del Polo Universitario Aretino contribuendo a tenere nella nostra città il significativo convegno di oggi, dove il vicepresidente Bart van Ark ha analizzato lo scenario a livello internazionale, che ci mette di fronte a una grande sfida, obbligando tutti a cogliere le opportunità di cambiamento e a leggere la crisi come un momento cruciale che ci obbliga a scelte e decisioni fondamentali e soprattutto non procrastinabili. In linea con la necessità di innovazione segnalata anche da van Ark, il percorso intrapreso dalla Banca di trasformazione in Spa rappresenta nell’intero sistema bancario italiano un progetto pilota capace di coniugare la possibilità di intercettare risorse esterne con il valore delle comunità territoriali. Nella nostra visione, Banca Etruria è il primo istituto di credito popolare che, mantenendo le radici e la naturale attenzione al bene comune, si proietta nel mondo globalizzato per attrarne risorse e gestirle al meglio in favore della collettività locale».

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Il presidente dell’Istat Giorgio Alleva

Il workshop «Per noi grande soddisfazione – ha detto Luigi Biggeri, presidente del Polo Universitario Aretino – essere riusciti a portare ad Arezzo, grazie al fondamentale contributo di Banca Etruria che ci ospita nella splendida sede storica e nel suo Polo della Formazione,  economisti e statistici di calibro internazionale (ieri era presente anche il presidente dell’Istat Giorgio Alleva, n.d.r.) nel campo della stima ed utilizzazione delle parità del potere di acquisto. Nei lavori del workshop dei prossimi giorni  si discuterà di metodi di valutazione, ma verranno presentati anche lavori riguardanti  il nostro territorio, con stime sul livello dei prezzi e dei consumi per la provincia di Arezzo e degli indicatori di reddito e di povertà dei sistemi locali del lavoro». I lavori del seminario proseguono Al Polo della Formazione di Banca Etruria con due giornate di presentazione di studi e di discussioni ai soli economisti e statistici invitati.