«Questa riapertura ha origini lontane nel tempo, dobbiamo dire grazie alle precedenti amministrazioni se oggi possiamo inaugurare il Mercato Coperto delle Logge del Grano». Così Marcello Comanducci, assessore alle attività produttive del Comune di Arezzo in merito alla riapertura dell’area che da sabato accoglierà la più grande rete di imprese della Toscana finalizzata alla commercializzazione: 55 aziende unite nel segno dell’eccellenza agroalimentare.
Intervento da quasi 1,5mln Il restauro dell’edificio si è compiuto lo scorso marzo, grazie al Comune con la collaborazione della Regione Toscana attraverso i fondi PIUSS (Piano Integrato Urbano di Sviluppo Sostenibile) che hanno finanziato, con contributi europei e regionali, circa il 50% dell’intervento, costato 1 milione e 418mila euro. L’edificio misura circa 52 metri di lunghezza, 12,5 di larghezza e 7 metri in altezza.
Sereni (Camera di Commercio): «Creato 10 nuovi posti di lavoro, 3 sono ex Cadla» Tra i sostenitori del restauro, e della riapertura del mercato con la rete di imprese, c’è anche la Camera di Commercio di Arezzo: «Sosteniamo e promuoviamo il nostro territorio attraverso la filiera corta – ha dichiarato Andrea Sereni, presidente della Camera di Commercio di Arezzo e Unioncamere Toscana -. Le aziende ospitate nel nuovo mercato sono state selezionate attentamente e rappresentano l’eccellenza aretina. Tramite la Cooperativa Margherita abbiamo creato dieci nuovi posti di lavoro, tre dei quali per alcuni lavoratori ex-Cadla».
Tonioni (Rete Imprese): «La vendita diretta aziendale è una bella sfida, ma i benefici per i consumatori sono enormi» A spiegare il progetto nel dettaglio è Antonio Tonioni, presidente della rete di imprese del nuovo Mercato delle Logge del Grano. «È la vetrina di tutto lo straordinario che c’è nel nostro territorio, proposto ad un prezzo ordinario. Le 55 aziende che abbiamo selezionato tramite il bando del Comune di Arezzo uniscono l’eccellenza dei nostri prodotti tradizionali e biologici». La formula della rete di imprese è stata scelta «perché è lo strumento più congeniale per tutti – prosegue Tonioni – . Tutte queste aziende sono unite da un obbiettivo di vendita collettiva in un unico punto vendita. Questa rete è come un solo paniere di vendita di 430 metri quadri che spazia dall’ ortofrutta alla carne, al vino, all’olio, alla quarta e alla quinta gamma. Ci sono anche artigiani trasformatori: un panettiere, una gastronomia. A loro è affidato il compito di trasformare i prodotti agricoli della rete rispettando le ricette tradizionali aretine. Questa vendita diretta aziendale è una bella sfida, ma i benefici per i consumatori sono enormi per il rapporto qualità prezzo, anche perché sono stati eliminati tutti i passaggi commerciali». Sabato verrà aperto solo il piano inferiore, ma esiste già un progetto per utilizzare presto anche i 300 metri del piano superiore: «Dedicheremo quello spazio ad eventi degustativi e formativi – aggiunge Tonioni -. Diventeranno un appuntamento fisso per il consumatore per gustare l’unicità e allo stesso riscoprire la stagionalità del prodotto che è stata persa. Il tutto per un acquisto più consapevole, più economico e più sano».