«Non è la prima e non sarà nemmeno l’ultima volta, ma vedere questa immagine presa senza permesso, decontestualizzata e strumentalizzata per fini di propaganda politica mi fa sempre male». Così Massimo Sestini, fotografo e reporter, commenta l’utilizzo che sui social l’assessore alle Politiche per la famiglia, Genitorialità e Pari opportunità della Regione Lombardia Silvia Piani ha fatto del celebre scatto del 2014 del barcone di migranti in mezzo al Mediterraneo vincitore del World Press Photo Award 2015.

Foto dal valore morale Un messaggio chiaro per rivendicare «non solo il diritto d’autore, ma soprattutto la genesi e il valore morale di quella foto, ribaltata in un post strumentale a favore dei social. Quella foto racconta di un esodo di uomini e donne a cui ho voluto dare un volto ed è finito nel vortice della disinformazione e dell’ignoranza. Farò di tutto per difendere il messaggio e l’umanità di quello scatto, perché non diventi un’arma contro coloro a cui invece vorrei dare voce».