L’associazione ‘Vittime del Salva Banche’ sarà presente domani a Siena in concomitanza con l’assemblea dei soci del Monte dei Paschi. Lo annuncia la portavoce dei risparmiatori Letizia Giorgianni con una nota spiegando che «l’indecisione e l’inerzia degli ultimi due Governi finirà per compromettere irrimediabilmente il sistema bancario italiano. La sensazione ormai condivisa è quella che sia per le quattro banche che per altri istituti bancari in difficoltà si utilizzi una politica a vista. Non si sa disbrigare la matassa e ci si limita ad emanare provvedimenti temporanei, capaci solo di ritardare un problema che alla fine si riproporrà con conseguenze ancora più importanti. Come per le quattro banche risolte, anche per Mps si è aspettato tempo prezioso, continuando a nascondere la polvere sotto il tappeto accumulata da tanto, troppo tempo». Quindi, prosegue, «domani ci sarà l’Assemblea dei soci» di Mps «alla quale, grazie agli amici dell’Associazione del Buongoverno di Siena, parteciperò in rappresentanza dell’Associazione Vittime del Salva Banche. La paura sempre più tangibile è quella che la quadratura del cerchio della ricapitalizzazione precauzionale passi per il sacrificio degli obbligazionisti. Sul filo di lana è stato proposto il salvataggio pubblico, e le acque si sono subito calmate: è calato un silenzio assordante. Ma si tratta di una calma ingiustificata. E’ come se solo all’aver pronunciato il nome di una cura si fosse guarito il malato».
«Siena, città un po’ troppo omertosa» «In realtà – conclude Giorgianni – la Commissione Europea chiederebbe una restrizione dei rimborsi a carico dello Stato, e non siamo affatto arrivati alla quadratura del cerchio. La coperta si farebbe sicuramente più stretta, e siamo sicuri che basti per gli obbligazionisti subordinati? Da tempo l’Associazione degli azionisti (Buongoverno) ha combattuto nel silenzio di una bellissima città quella di Siena, un po’ troppo omertosa, forse perché rassegnata al fatto che il loro bene più prezioso fosse amministrato in questi anni da banchieri e politici avvezzi ad usare la banca più vecchia del mondo come il salotto di casa propria».