Protesta mercoledì a Firenze delle Vittime del Salva Banche di fronte al Palazzo di Giustizia dalle 9:30 alle 11:30, dove alcuni giorni fa è stato rinviato ad un anno il processo d’appello di Banca Etruria relativo al filone sull’ostacolo alla vigilanza.
Il presidente Giorgianni: «Giustizia lenta e inefficiente» «Con il rinvio addirittura di un anno scontato ed ovvio che si punti alla prescrizione del reato» sostiene la Presidente dell’Associazione Vittime del Salva banche Letizia Giorgianni – tutto questo è inaccettabile, un’offesa ai risparmiatori, ma in generale a tutti i cittadini; domani i risparmiatori coinvolti dal crac di Banca Etruria saranno davanti al Palazzo di Giustizia di Firenze per protestare contro la decisione di questi giudici, e contro una giustizia lenta ma soprattutto inefficiente»
«Processo di facciata» «Che fosse un processo dove non si volesse garantire oggettività e trasparenza ce ne eravamo accorti agli albori di questo processo – si legge in una nota dell’Associazione -, quando durante l’udienza preliminare nel processo a carico degli ex amministratori di Banca Etruria i giornalisti furono tenuti a distanza, tanto che si scomodò persino il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, Carlo Bartoli, che con una nota stigmatizzò la scelta di impedire all’informazione di svolgere il proprio dovere in una vicenda così rilevante. Nessuna meraviglia quindi sul proseguo di un processo che si caratterizza sempre più come una facciata, un’operazione estetica necessaria, ma che di fatto, non porterà nessuno a scontare la pena. Il rinvio di un anno al nuovo procedimento avrebbe dovuto prendere il via in seguito al ricorso presentato dalla Procura di Arezzo contro la prima sentenza di assoluzione dei tre imputati, è la prova evidente che alla fine nessuno prenderà la responsabilità di ciò che è accaduto in queste banche. Nè gli organi di Vigilanza, assolti dalla Commissione d’inchiesta sulle Banche nonostante le evidenti inadempienze e neppure gli amministratori di questi istituti».