Foto Fb Fiom Aferpi-Lucchini-Piombino

Manifestazione di protesta questa mattina a Piombino (Livorno) davanti ai cancelli della direzione aziendale di Aferpi. A protestare sono i lavoratori aderenti alla Fiom, in vista dell’incontro al ministero, il prossimo 30 ottobre, sul futuro dell’impianto siderurgico.

Foto Fb Fiom Aferpi-Lucchini-Piombino

Catena umana e striscioni Una catena umana ha caratterizzato la protesta. Alcuni dipendenti sono anche saliti sul tetto degli uffici srotolando uno striscione con scritto «Calenda, l’unica via è mandarlo in Algeria», riferito a Cevital, il gruppo algerino che controlla Aferpi. «Il 30 incontriamo il governo, per noi – ha affermato David Romagnani della Fiom durante la manifestazione – non sarà una passerella, vogliamo dal governo risposte precise, Cevital ha fermato questo stabilimento come un treno in corsa e quindi deve lasciare la mano a chi può costruire una prospettiva reale per questo territorio, al tempo stesso è necessario garantire gli ammortizzatori sociali per i lavoratori in attesa della ripresa dell’attività produttiva». I sindacalisti Fiom hanno quindi criticato la scelta di Aferpi che stamaniha chiesto ai lavoratori di turno di restare a casa. «Noi non facciamo iniziative sbagliate, vogliamo evidenziare il disagio dei lavoratori e di una città» è stata la replica