Cento giorni di chiusura per i negozi e 160 per bar e ristoranti. Mancate aperture che si traducono in mancati incassi per danni da milioni di euro.
Gli imprenditori TNI-Tutela Nazionale Imprese-Ristoratori Toscana, da lunedì in presidio a oltranza in piazza Montecitorio, non ci stanno e hanno deciso di passare alle vie legali con un’azione collettiva contro il Governo per i danni causati dal lockdown e anche per opporsi alle decisioni che limitano la libertà di impresa, decisioni messe in atto tramite i Dpcm. Un’azione collettiva, notificata lunedì 22 febbraio, promossa da circa cento titolari di ristoratori, bar, pizzerie ed esercizi di somministrazione, per chiedere un accertamento del diritto di ottenere un risarcimento, tenendo conto della riduzione del fatturato, dei costi variabili e fissi, del danno da perdita di clientela e da perdita del valore aziendale nel suo complesso. Danni dovuti all’impossibilità di esercitare l’attività per effetto dei provvedimenti normativi che si sono susseguiti nel corso di tutta la pandemia.
Ristori inadeguati
«Le parti che hanno promosso il giudizio contestano la mancata attribuzione di un risarcimento o comunque di un congruo indennizzo in conseguenza del pregiudizio economico derivante dalle pesanti limitazioni subite nell’esercizio delle proprie attività imprenditoriali. Pertanto, evidenziano nel giudizio la palese inadeguatezza dei cosiddetti ristori, rivendicando il diritto alla conservazione dell’integrità delle loro aziende» sottolineano i legali di TNI-Ristoratori Toscana, gli avvocati Gaetano Viciconte e Fabio Cappelletti, entrambi del Foro di Firenze.
Naccari (Ristoratori Toscana): «Aiuti? Solo briciole»
«Aiuti? Solo briciole fino a ora. Coprono al massimo il 4% del fatturato mensile. Siamo stanchi delle promesse, vogliamo fatti. Non ce ne andremo da piazza Montecitorio fino a che non partirà il primo bonifico del bonus filiera e avremo la certezza dei ristori quinquie»”, sottolinea il portavoce di TNI Italia e presidente di Ristoratori Toscana Pasquale Naccari.
Intanto, prosegue a oltranza davanti a Montecitorio il presidio dei ristoratori di TNI Italia – Tutela Nazionale Imprese e Ristoratori Toscana. Sono arrivati a Roma lunedì migliaia di ristoratori da tutta Italia per chiedere il pagamento immediato degli indennizzi e riaperture concordate con la categoria. «Non vogliamo sussidi, ma risarcimenti immediati adeguati ai danni subiti e tornare a lavorare», il messaggio lanciato dal mondo Horeca, che ha visto in piazza, fianco a fianco, imprenditori e dipendenti del settore. Ieri sera la delegazione di ristoratori ha incontrato il capo politico del M5s, Vito Crimi, stamani è stata la volta del presidente del gruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari. Oggi è previsto l’incontro con la delegazione dei deputati di Fratelli d’Italia alla quale il portavoce di TNI Italia Pasquale Naccari, avanzerà le richieste della categoria.