«E’ necessario che la partecipazione dello Stato dentro Mps, oggi considerata temporanea, possa essere considerata permanente o comunque molto più lunga dei 4/5 anni». E’ la proposta ‘lanciata’ oggi dal sindaco di Siena Bruno Valentini affinché «la banca senese possa ancora avere un proprio spazio economico, un proprio ruolo nella storia del sistema bancario nazionale e internazionale e nel legame con questo territorio».
Le colpe di Stato Il sindaco di Siena ha poi spiegato in conferenza stampa che «questo dovrebbe avvenire perché lo Stato nei confronti di questa banca ha un’enorme responsabilità. I primi dati di questa commissione d’inchiesta lo stanno confermando» ha aggiunto il primo cittadino puntando il dito sulle ‘colpe’ dello Stato nei confronti di Mps: «prima di tutto quando furono fatte le regole europee per i salvataggi delle banche lo Stato decise che il sistema bancario italiano era solido e non aveva bisogno di interventi statali che invece poi si sono rivelati necessari; Bankitalia, Consob e ministero del Tesoro non hanno esercitato una tempestiva ed efficace vigilanza sulle scelte di banca Mps in merito all’acquisto di Antonveneta».
«Sottovalutato il ruolo di Bankitalia» «Un membro della commissione mi ha detto: avevo sottovalutato le responsabilità di Bankitalia in questa vicenda che adesso emergono in modo chiaro» ha rivelato il sindaco Valentini
Prufumo e Viola come Atlante ma hanno sottovalutato la crisi «Loro avevano un macigno sulle spalle, hanno vissuto il passaggio da vigilanza italiana a vigilanza europea che non ha fatto sconti al sistema italiano bancario e meno ancora a Mps; ma penso che abbiano sottovalutato la gravità della crisi e la variabile tempo senza aggredire con maggiore tempestività e con maggiore efficacia i nodi della crisi» ha poi detto il sindaco di Siena rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano quale fosse il suo parere sull’operato di Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, ex presidente e ex ad di Mps. «La loro credibilità è servita per portare a termine due aumenti di capitale ma sono intervenuti con insufficiente determinazione», ha aggiunto Valentini.
La stoccata a Tremonti Il sindaco ha quindi ricordato che appena eletto, nel 2011, l’allora presidente della Fondazione Mps Gabriello Mancini gli confessò di aver avuto dei dubbi sull’operazione Antonveneta, «ma partecipai a una riunione a Roma nella quale c’erano Mussari e Tremonti e davanti alle mie perplessità mi incitarono a fare questa operazione», avrebbe detto Mancini secondo il sindaco. La sottoscrizione dell’aumento di capitale di Banca Mps da parte della Fondazione «fu ratificata dal Consiglio comunale in cui maggioranza e minoranza, compreso qualcuno che oggi sbraita, si unirono al coro di opinione pubblica che voleva non solo il sostegno di Banca Mps», nell’acquisto di Antonveneta «ma anche il fatto che la Fondazione non poteva esimersi dal partecipare» al conseguente aumento di capitale.
Il plauso ai Pm senesi «Tutti i commissari hanno espresso un grande apprezzamento per l’audizione dei magistrati senesi; dicendo che la profondità, la chiarezza e il sostegno documentale li ha impressionati». Ha poi sottolineato Valentini specificando: «Hanno la percezione che l’inchiesta fatta a Siena su Mps sia stata seria e approfondita».