La proposta arriva da Mario Lolini (Lega Nord), che già l’aveva rilanciata una ventina di anni fa: intitolare una via di Grosseto a Giorgio Almirante, storico segretario Msi. Il primo tentativo, durante l’amministrazione Antichi, andò a vuoto perché «non c’è stato il coraggio», come ha detto lo stesso Lolini, che oggi ci riprova dopo essere tornato in maggioranza come capogruppo della Lega Nord con il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, che dal canto suo già sposa l’idea, definendola «una grande proposta di Lolini» a cui assicura che questa volta il tentativo sarà concreto. «Questa volta ce l’avremo», scrive su facebook, riferendosi al coraggio.

Opposizione da sinistra Il gruppo consigliare di Fratelli d’Italia si è già accodato, ma da sinistra e non solo arriva una forte presa di posizione contraria. Non solo perché Almirante era segretario del movimento sociale, ma perché in Maremma il suo nome è legato ad un eccidio in cui furono fucilati 83 minatori. «Almirante è stato complice del più efferato eccidio nazifascista perpetrato in Maremma, ovvero l ‘eccidio dei minatori alla Niccioleta il 13 giugno 1944 in seguito ad un manifesto affisso in tutti i comuni della provincia di Grosseto, firmato proprio da lui».

Mascagni (Pd): «Affronto per l’intera comunità» A Grosseto insomma il muro verso una via intitolata ad Almirante non è legata solo all’adesione di quest’ultimo alla Repubblica sociale di Salò, ma anche a eventi strettamente locali. C’è un manifesto che circola sui social subito dopo la proposta, emanato dalla Prefettura di Grosseto nel ’44 a firma di Almirante (all’epoca dirigente della Provincia maremmana), in cui si legge chiaramente che chi non si mette in riga con i militari tedeschi sarà «passato alle armi» senza «alcun processo». È quello che capitò proprio ai minatori di Niccioleta. I nazisti circondarono il borgo, da poco occupato dai partigiani, nella notte tra il 12 e il 13 imprigionarono cento cinquanta persone: sei furono fucilati sul posto, altri 77 il giorno dopo a Castelnuovo Val di Cecina. «Chissà cosa ne penserebbero gli 83 minatori di Niccioleta che furono passati per le armi nel corso di un rastrellamento di reparti nazisti a seguito del “manifesto della morte” firmato da Giorgio Almirante – dice il capogruppo Pd, Lorenzo Mascagni – Intitolargli ora una via della città, come vorrebbero fare Lega Nord e FdI contendendosi tra l’altro la triste primogenitura di tale idea, costituirebbe un affronto per l’intera comunità grossetana». La maggioranza però sembra voler tirare dritto e Lolini annuncia che porterà la sua proposta nel prossimo Consiglio comunale.